Giovedì, 21 Novembre 2024

Oltre il Decreto Dignità: accordo innovativo alla Epta di Limana

Rinnovo per 147 lavoratori con contratti in scadenza e impegno alla stabilizzazione da parte dell’azienda

Accordo innovativo alla Epta (ex Costan) di Limana per superare alcuni vincoli imposti dal Decreto Dignità e allo stesso tempo incentivare le stabilizzazioni dei rapporti di lavoro. L’ipotesi di accordo è stata siglata lo scorso 18 marzo dai vertici aziendali e dalle rappresentanze sindacali di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm ed è stata ratificata con il voto favorevole dei lavoratori nelle assemblee svolte tra il 26 e 27 marzo. Complesso il problema che, dopo l’entrata in vigore del Decreto Dignità, a novembre 2018, azienda e parti sociali si sono trovati ad affrontare.

Nello stabilimento di Limana di Epta, azienda leader nel settore della refrigerazione commerciale, si producono banchi frigoriferi. L’organizzazione del sistema produttivo è legata alla variabilità dei volumi d’ordine e richiede all’azienda di dotarsi di una struttura di risorse umane flessibile, essenziale per soddisfare la domanda dei grandi player internazionali del settore.

Per questo motivo, in quella che rappresenta - con 1.140 dipendenti - la più grande azienda metalmeccanica della provincia di Belluno, alla forza lavoro stabile viene affiancato in alcuni periodi dell’anno un numero variabile di dipendenti a tempo determinato o in somministrazione, scelti prevalentemente in un bacino di lavoratori che già hanno operato per la stessa azienda e che quindi hanno uno storico di know-how prezioso per l’impresa. Questo sistema ha permesso di far crescere Epta sia in termini di produzione e fatturato, che in termini di occupazione qualificata e progressivamente stabile.

Il meccanismo è stato messo in discussione dal Decreto Dignità, che dal 1° novembre 2018 obbliga ad apporre causali considerate inapplicabili dall’azienda Epta per il rinnovo dei contratti a termine che superano i 12 mesi, con il risultato comunicato dalla Direzione aziendale che dei 147 dipendenti in scadenza tra il 31 marzo 2019 e il 30 aprile 2020, per molti di loro non sarebbe stato possibile continuare il rapporto di lavoro. L’intesa firmata in questi giorni permette di risolvere questo problema, apportando delle modifiche alla disciplina legale delle assunzioni a termine tramite accordo aziendale, come previsto dalla specifica legislazione.

L’accordo, sperimentale e con scadenza il 31 dicembre 2020, prevede la proroga fino a 24 mesi senza causali dei contratti a tempo determinato e allo stesso tempo un percorso di inserimento progressivo a tempo indeterminato dei lavoratori con contratti a termine con coinvolgimento della Rsu in incontri mensili e parti sindacali trimestralmente per l’analisi dei carichi di lavoro e dell’utilizzo degli straordinari in rapporto alla possibilità di stabilizzazioni.

L’intesa prevede anche l’impegno dell’azienda a trasformare a tempo indeterminato tutti i contratti- anche quelli non continuativi - al raggiungimento dei 24 mesi, il vincolo a elevare entro il 2020 il numero dei lavoratori a tempo indeterminato a non meno di 1.000 unità e a diminuire la percentuale massima di terministi e somministrati dal 30% previsto dalla normativa nazionale al 25%, con la possibilità delle organizzazioni sindacali, delle Rsu a maggioranza e dell’azienda di recedere dall’accordo nel caso di mancato rispetto dell’intesa da parte della controparte.

“Questo accordo- affermano Matteo Caregnato della Fim Cisl Belluno Treviso, Stefano Bona e Fabio Furlan della Fiom Cgil Belluno, e Fabrizio Albani della Uilm Treviso Belluno - è un buon accordo che permette di salvare posti di lavoro e creare un percorso virtuoso di stabilizzazione. È una contrattazione innovativa e in controtendenza rispetto a quanto accade oggi nella maggior parte delle aziende metal meccaniche industriali, che risolvono i problemi relativi al Decreto Dignità facendo assumere a tempo indeterminato i dipendenti dalle agenzie di somministrazione e affittandoli in staff leasing, creando di fatto una discriminazione fra i lavoratori e trasferendo rischio e responsabilità sulle agenzie stesse. Abbiamo creduto in questo accordo per costruire un vincolo di stabilizzazione legato alla professionalità dei lavoratori che possa incanalare favorevolmente gli investimenti del gruppo nella crescita dello stabilimento di Limana”.

 

Belluno, 28 marzo 2019

 

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La Fiom è il sindacato delle lavoratrici e lavoratori metalmeccanici della Cgil

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