Oggi pomeriggio si sono riuniti alle 17.30, presso le sedi di Confindustria a Feltre e Assolombarda a Milano, le parti coinvolte nella vertenza EDIM BOSCH: la direzione aziendale, le RSU dei due siti e i funzionari locali di Fim e Fiom per Settevalli e di Fim, Fiom e Uilm per Villasanta. Le due riunioni erano in collegamento fra loro ed erano collegati anche i coordinatori nazionali delle organizzazioni sindacali.
Nelle 3 ore di confronto fra le parti si è stabilito di attivare la cassa integrazione straordinaria (CIGS) per crisi conclamata ed è stata confermata la necessità di essere convocati al più presto a Roma per discutere degli aspetti legati a questo tipo di ammortizzatore sociale che competono al Ministero. La convocazione sarà fissata per la prima metà di gennaio 2025.
L’attivazione della CIGS è funzionale alla situazione di crisi confermata dalla presentazione dei bilanci dell’azienda ed è necessaria per poter riorganizzare la produzione e per potersi riposizionare sul mercato in maniera più competitiva. È stato assicurato da parte della Bosch che non saranno assolutamente dismessi i due siti produttivi e che la CIGS sarà accompagnata solo da uscite volontarie incentivate.
“Nella difficile situazione in cui versa la Edim Bosch è già un passo importante essere riusciti ad individuare nella CIGS lo strumento più idoneo per uscire dalla crisi in atto. Inoltre, ci è stata data la garanzia della salvaguardia dei due siti e dell’occupazione, salvo le uscite incentivate volontarie che saranno stipulate a partire da gennaio. Abbiamo poi richiesto la rotazione dei lavoratori e delle lavoratrici che sarà rispettata in base alle fungibilità e alle esigenze tecnico produttive e l’anticipo garantito della CIGS da parte dell’azienda. Per il momento rimane aperta la discussione sulla maturazione dei ratei, ma confidiamo che con l’incontro al Ministero saranno chiariti tutti i punti in sospeso come questo.” Ha dichiarato Stefano Bona, segretario generale Fiom Belluno alla fine della riunione di oggi.