Lunedì, 25 Novembre 2024

Fiom Veneto: Presentazione ricerca sulla ricchezza prodotta in Veneto nell’industria metalmeccanica e la sua mancata redistribuzione

A TREVISO OGGI PRESENTAZIONE DELLA RICERCA SULLE RICCHEZZE PRODOTTE IN VENETO NELL’INDUSTRIA METALMECCANICA E DISCUSSIONE SULLO STATO DELLA TRATTATIVA PER IL NUOVO CCNL PER L’INDUSTRIA METALMECCANICA

Più di 550 metalmeccaniche e metalmeccanici provenienti da tutto il Veneto si sono incontrati oggi a Monastier di Treviso per la presentazione della ricerca dal titolo LA MANCATA REDISTRIBUZIONE DELLE RICCHEZZE PRODOTTE IN VENETO e per discutere insieme della trattativa per il rinnovo del CCNL metalmeccanico industria e degli altri CCNL del settore in fase di rinnovo.

Dopo la presentazione della ricerca a cura di Matteo Gaddi del Centro Studi Fiom, sono intervenuti il segretario generale della Fiom Regionale Antonio Silvestri, i delegati, le delegate e i segretari generali provinciali delle Fiom territoriali e la segretaria generale della Cgil del Veneto Tiziana Basso, la giornata di lavori è stata chiusa da Mirco Rota della Fiom Nazionale, responsabile dell’ufficio sindacale nazionale che segue in prima persona le fasi della trattativa per il rinnovo del CCNL.

Giovedì 19 settembre ci sarà il prossimo incontro per il CCNL industria metalmeccanica, che seguirà i 5 già tenuti prima dell’estate. Federmeccanica/Assistal hanno rigettato nei fatti la piattaforma rivendicativa presentata dalle Organizzazioni Sindacali. A detta delle associazioni datoriali la piattaforma chiede “troppo”, anzi, secondo loro non rispetta neppure il “patto per la fabbrica” e il sistema delle relazioni definiti con i precedenti Contratti nazionali. Non vogliono accettare nessun tipo di richiesta: né sul salario o sulle riduzioni dell’orario di lavoro, nonostante siano già attive in tutta Europa, né accettano di discutere sull’inquadramento, sulla formazione, sulla salute e sicurezza, sui congedi parentali, sulla conciliazione tempo/lavoro.

“Come metalmeccanici non ci aspettavamo altro, visto che, come dice il nostro segretario generale nazionale Michele De Palma, le posizioni nostre e di Federmeccanica sono “a distanze siderali” e siamo certi che la conquista del CCNL sarà dura e impegnativa per tutti noi anche se sappiamo di stare dalla parte giusta della lotta e di avere ragione su tutti i punti.” aggiunge Antonio Silvestri, segretario generale della Fiom del Veneto “È proprio per avere dati inoppugnabili da utilizzare durante le trattative che la Fiom ha commissionato questa ricerca che ha raggruppato oltre 90.000 aziende metalmeccaniche in tutta Italia. È stato significativo e importante aprire questa Assemblea con l’intervento di Matteo Gaddi sulla disuguaglianza nella distribuzione delle ricchezze prodotte nel nostro Paese ed in particolare, in questa regione. I dati che ci ha presentato mostrano chiaramente la sproporzione tra il valore creato dal lavoro dei metalmeccanici e i salari che percepiscono. Se immaginiamo la ricchezza prodotta come fosse una torta: la fetta di gran lunga più grande va all’impresa, non ai lavoratori. È una ricerca importante che ci permette anche di smontare la narrazione di Federmeccanica sullo stato di indigenza delle industrie metalmeccaniche in Italia. È sicuramente vero che la situazione dell’industria metalmeccanica oggi è articolata: ci sono interi settori a rischio, altri che invece semplicemente rallentano e altri ancora che vanno benissimo. Le aziende che hanno investito o stanno dalla parte giusta della transizione, non hanno subito contraccolpi, mentre altre soffrono di più, però sono altrettanto certi i dati della nostra ricerca che ci dicono che le imprese nel loro complesso hanno macinato profitti e i lavoratori hanno perso potere di acquisto.” conclude Silvestri.

  

LA RICERCA

La Fiom-Cgil ha analizzato i bilanci di esercizio di oltre 90.000 imprese metalmeccaniche per gli anni che vanno dal 2019 al 2022 (ultimo anno di completa disponibilità dei bilanci).

Un’ulteriore analisi è stata svolta anche sui dati delle imprese che hanno depositato il bilancio del 2023: al momento esse rappresentano il 67% del campione complessivo in termini di valore della produzione.

Questa analisi è stata svolta nell’ambito della trattativa per il rinnovo del Contratto Nazionale di lavoro del settore metalmeccanico, al fine di evidenziare l’andamento dei profitti e dei salari, ed in generale lo “stato di salute” del settore metalmeccanico.

In particolare, sono stati analizzati i profitti delle imprese, al fine di evidenziare i margini economici di cui esse dispongono in relazione alla richiesta di incremento salariale della piattaforma dei sindacati metalmeccanici.

Oltre alle imprese a livello nazionale, sono stati analizzati i dati anche delle imprese metalmeccaniche venete.

 

L’analisi delle imprese metalmeccaniche del Veneto

Nel caso del Veneto possiamo notare un andamento simile. Anche in questo caso guardiamo i dati in valori assoluti dele principali voci di bilancio.

 

Tabella 4: principali variabili di conto economico delle imprese venete 2019 e 2022 (dati in migliaia di euro)

 

2019

2020

2021

2022

TOT. VAL. PRODUZIONE

53.806.229

48.826.641

64.307.298

72.276.153

Materie prime e consumo

27.391.019

24.368.018

35.686.844

40.450.808

Servizi

10.025.404

8.995.364

11.032.832

12.782.887

Valore Aggiunto

14.761.348

13.769.405

17.236.664

18.558.225

Totale costi personale

9.596.243

8.949.637

10.277.159

10.736.200

EBITDA

5.007.742

4.682.048

6.835.599

7.658.477

Ammortamenti e svalut.

2.030.078

1.849.003

2.323.903

2.435.117

RISULTATO OPERATIVO

2.977.590

2.832.915

4.511.630

5.223.297

UTILE/PERDITA

2.059.687

1.956.992

3.500.976

3.898.013

Fonte: nostri calcoli sui Bilanci delle imprese

 

Le imprese venete hanno realizzato nel 2022 quasi 4 miliardi di utili netti (3,898 miliardi di euro).

In totale, nel periodo considerato, gli utili netti realizzati sono stati pari a 11,415 miliardi di euro. Come si nota, con l’unica eccezione del 2020, gli utili netti sono sempre andati in crescendo.

Anche il 2020 tuttavia merita una precisazione: pur essendo stato l’anno della pandemia Covid – e quindi di una notevole crisi economica – le imprese metalmeccaniche venete hanno comunque registrato utili, semplicemente in leggero calo rispetto a quelli del 2019.

Andiamo a vedere anche in questo caso cosa è successo in termini di variazione percentuale.

Tabella 5: variazione percentuale annua delle principali variabili del Conto Economico 2019-2022 – Imprese venete

 

2019-2022

TOT. VAL. PRODUZIONE

34,33%

Materie prime e consumo

47,68%

Servizi

27,50%

Valore Aggiunto

25,72%

Totale costi personale

11,88%

EBITDA

52,93%

Ammortamenti e svalut.

19,95%

RISULTATO OPERATIVO (Ebit)

75,42%

UTILE/PERDITA

89,25%

Fonte: nostri calcoli sui Bilanci delle imprese

 

Anche in questo caso l’andamento è chiarissimo. I profitti aziendali sono cresciuti notevolmente; Ebitda quasi +53%, Ebit oltre il 75%, e addirittura gli utili + 89,25%.

Al contrario i salari sono cresciuti molto meno: solo 11,88%.  Anche nel caso del Veneto la distribuzione del Valore Aggiunto è andata sempre più a favore dei profitti e a sfavore dei salari.

 

Tabella 6: distribuzione del valore aggiunto, quote in percentuale

 

2019

2022

Differenza 2019-2022

Totale costi del personale

65,01%

57,85%

-7,16 p.p.

EBITDA

33,92%

41,27%

7,34 p.p.

Fonte: nostri calcoli sui Bilanci delle imprese

 

Il trend è analogo a quanto visto a livello nazionale: la quota profitti sul Valore Aggiunto è aumentata di oltre 7 punti percentuali, mentre quella dei salari si è ridotta di oltre 7 punti percentuali.

 

 

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La Fiom è il sindacato delle lavoratrici e lavoratori metalmeccanici della Cgil

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