Il Tribunale dell'Unione Europea ha dato ragione ad Acc e ha così annullato la decisione della Commissione Europea che autorizzava Nidec a riacquisire la linea Delta di compressori per refrigerazione. Questa sentenza senza precedenti ribadisce le ragioni industriali e sociali della posizione italiana. Nella decisione di non autorizzare i finanziamenti, la Commissione aveva sostenuto che l’importazione di compressori dal Far East provocava limitati danni sociali (la chiusura della fabbrica e la perdita del lavoro da parte di una fetta di lavoratori e lavoratrici), ma ben maggiori benefici economici per i consumatori, dato il minor prezzo dei prodotti asiatici rispetto a quelli nostrani.
Le lotte delle lavoratrici e dei lavoratori di Acc per difendere e rilanciare una produzione strategica per il settore dell'elettrodomestico sono state tradite nel 2020 dalle decisioni della Commissione che, di fatto, favorendo Nidec nel 2020 sancì la fine di Acc, che al tempo era l'unico produttore in Europa di compressori per frigoriferi.
"Ci chiediamo, alla vigilia della convocazione del tavolo per il settore dell'elettrodomestico, convocato al Mimit dal ministro Urso per affrontare la crisi ormai conclamata del comparto nel nostro Paese, cosa abbiano fatto i governi che si sono succeduti negli anni passati per difendere Acc dalla concorrenza asiatica." si interroga il segretario generale della Fiom di Belluno Stefano Bona e continua "Per anni abbiamo, insieme alle lavoratrici, ai lavoratori e al commissario straordinario, lottato strenuamente per la salvezza dello stabilimento di Mel e, soprattutto, di una eccellenza nazionale, ma siamo stati del tutto inascoltati da chi, al governo e al Ministero preposto, avrebbe dovuto aiutarci a salvare Acc. Il progetto Italcomp, voglio ricordare e sottolineare, se adeguatamente sostenuto avrebbe rilanciato e tenuto aperte le nostre fabbriche, uniche in Europa per competenze e professionalità. E, invece, siamo stati derisi e sbeffeggiati anche dal ministro dell'Economia ora in carica, del quale ricordiamo ogni singola affermazione, del tutto lontane dallo slogan "Prima gli Italiani" tanto caro al suo partito. Forte è l'amarezza e la delusione per il tradimento subito, ma siamo abituati a lottare per la causa delle lavoratrici e dei lavoratori e abbiamo già dato mandato ai nostri avvocati di verificare la possibilità di procedere contro la Commissione Europea. Insieme al commissario Maurizio Castro ci auguriamo che la nostra vicenda sia da monito per le scelte che incombono su quel che resta del grande patrimonio industriale e sociale dell'elettrodomestico italiano del quale la Zanussi Mel è stata per anni grande e orgogliosa protagonista."