La scorsa settimana si è svolto a Padova il primo incontro in presenza con Micron per discutere della loro intenzione di chiudere la sede di Padova. Abbiamo ribadito la nostra forte contrarietà nei confronti di una scelta reputata dalle organizzazioni sindacali, dalle lavoratrici e dai lavoratori priva di logica e priva di reali benefici per l’azienda.
Micron, come risaputo, ha annunciato a dicembre la necessità di ridurre il personale a causa di una temporanea situazione di relativa difficoltà, nonostante si stia uscendo da questa situazione di stasi e che le prospettive di ripresa concreta si intravedano già. Il coordinamento nazionale del gruppo ha chiesto alla direzione italiana della multinazionale di rivedere la decisione di chiudere il sito di Padova valutando le reali necessità di questa scelta in quanto, se per la Micron può trattarsi di una semplice riorganizzazione, incasellando diversamente numeri e sedi, nella concretezza tale scelta impatta pesantemente sulle vite dei dipendenti e delle loro famiglie.
La prospettata ipotesi di trasferimenti a Milano o all’Aquila mette i lavoratori di fronte ad una scelta difficile e dolorosa: trasferirsi sradicando le loro famiglie dal territorio in cui hanno vissuto finora o interrompere il loro rapporto lavorativo con Micron. A peggiorare la situazione sono anche le tempistiche che Micron sta cercando di imporre. Se da un lato parlano di chiusura del sito di Padova per il primo di agosto, di contro stanno chiedendo alle persone di scegliere entro metà aprile cosa vogliono fare: un aut aut inaccettabile e superfluo.
Mercoledì 29 marzo si terrà un incontro in Regione presso l’Unità di Crisi che ci darà la possibilità di portare all’attenzione delle istituzioni la situazione dei lavoratori e delle lavoratrici di Padova.
“Pensiamo che la decisione comunicata a dicembre non debba per forza essere portata a termine e che, in ogni caso, non sia corretto forzare le tempistiche in una situazione già di per sé molto delicata. A livello nazionale tutti i siti si sono mobilitati e stanno chiedendo a gran voce chiarimenti alla multinazionale perché, se pochi anni fa la chiusura colpì il sito di Catania, oggi sta accadendo a Padova e domani non si sa a chi potrebbe toccare.” ha dichiarato Gian Luca Colombo della Fiom di Padova in accordo con i referenti del coordinamento nazionale “Ci chiediamo, ancora una volta, quali siano le reali intenzioni di Micron, visto che le risposte che vengono date continuano ad essere, dal nostro punto di vista, contraddittorie e poco chiare. Vedremo cosa diranno domani al cospetto della Regione Veneto. Intanto lo stato di agitazione rimane aperto e coinvolge tutti i dipendenti di ogni sito.”