Torniamo da Roma dopo il primo incontro tra la multinazionale Eni e i sindacati al tavolo del Mise per discutere del futuro della Raffineria di Livorno.
A quel tavolo oltre al sindacato dei chimici, Segretario provinciale di Livorno e Nazionale, erano presenti le istituzioni locali, sindaci di Livorno e Collesalvetti con l’assessore al lavoro del comune di Livorno e il Presidente della Regione Toscana.
Come coordinamento Fiom Eni eravamo presenti sotto il Mise con una delegazione di Rsu, con noi il segretario provinciale di Livorno e i segretari e funzionari della Fiom nazionale per manifestare il nostro disappunto di non essere a quell'incontro per nome dei lavoratori dell’indotto.
Questa partita è complessiva, le risposte sono e saranno per tutti e noi come indotto sappiamo che saremo i primi a subire le scelte della multinazionale.
Se da una parte registriamo la volontà di Eni di non chiudere nessun sito industriale in Italia e la disponibilità ad investire in futuro a Livorno, questi due buoni propositi sono legati da un filo che avrà un proseguimento solo dopo che il governo darà delle risposte, più precisamente dal Mef per le accise sui biocarburanti e dal Mite per i possibili fondi del Pnrr, ci sarà la disponibilità delle istituzioni locali ad agevolare questo percorso per arrivare agli investimenti e finalmente, come da mesi abbiamo rivendicato con incontri e iniziative, l’apertura del tavolo ministeriale con la conseguente partenza di un percorso,
Siamo a dire che per ora siamo alle dichiarazioni.
Noi continueremo come Coordinamento Fiom a continuare a fare tutte le pressioni, come abbiamo fatto fino a oggi, perché i tempi siano più brevi possibile e si riesca a passare dalle parole ai fatti.
Questi investimenti come abbiamo detto in tutte le nostre iniziative devono rispondere ai lavoratori, tutti, e alla cittadinanza.
AMBIENTE, SICUREZZA, BUONA OCCUPAZIONE.
Fiom-Cgil Livorno
Livorno, 10 marzo 2022