“La Portovesme srl deve continuare a produrre piombo e zinco, materiali strategici per il Paese, con o senza la Glencore.”
E’ questo il messaggio emerso stamane, a Portovesme, nell’assemblea dei lavoratori convocata dalle organizzazioni sindacali FIOM-CGIL, FSM-CISL e UILM-UIL, a tre giorni dall’incontro svoltosi al MIMIT, che ha visto la multinazionale Glencore confermare la sua decisione di fermare la produzione di zinco e la disponibilità a tenere in attività solo i forni Waelz per il trattamento dei fumi di acciaieria, in attesa degli sviluppi della proposta di riconversione delle produzioni, che sarà esaminata il 9 e 10 ottobre nell’incontro fissato con il Governo.
Tra i lavoratori c’è grande preoccupazione ma, al tempo stesso, è forte la volontà di non arrendersi. Dai vari interventi, è emerso chiaro anche un appello a tutti i lavoratori, a restare uniti, per difendere tutti insieme i 1.200 posti di lavoro attualmente garantiti dalle produzioni tra lavoratori diretti e lavoratori delle imprese d’appalto (circa 500).
Sia la Regione Sardegna sia il Governo nazionale hanno assicurato il loro pieno sostegno ai lavoratori, respingendo i piani di disimpegno della Glencore, ma quella che si prospetta in questi giorni è una vertenza molto difficile.
Articolo di Gianpaolo Cirronis, pubblicato su “laprovinciadelsulcisiglesiente.com” del 27 settembre 2024