Bellono e Vermena: «Tutelare i lavoratori,
senza reddito e senza ammortizzatori»
La Fiom-Cgil rende noto che questa mattina, venerdì 13 luglio, si è svolto un incontro sulla situazione della Comital e della Lamalù di Volpiano, a cui hanno partecipato le organizzazioni sindacali, l'assessore regionale al Lavoro Gianna Pentenero e i curatori fallimentari.
Nel corso dell'incontro, è emerso come vi siano degli interessamenti per rilevare le aziende, che condurranno con ogni probabilità a un'asta i cui tempi però slitteranno a fine settembre. Nel frattempo, i lavoratori, a partire dal 19 giugno (data del fallimento), sono sospesi, senza reddito e senza possibilità di accedere agli ammortizzatori sociali.
Nelle scorse settimane infatti il tribunale di Ivrea ha decretato il fallimento della Comital, azienda che occupa circa 110 dipendenti e lavora nel settore dell'alluminio, senza continuità produttiva, che avrebbe mantenuto in attività l'azienda, seppur in modo parziale, scaricando in questo modo la crisi dell'azienda sulla pelle dei lavoratori.
Federico Bellono, segretario provinciale della Fiom-Cgil, dichiara: «Quello di Volpiano è un caso davvero emblematico, e anche paradossale, nel momento in cui si parla tanto di aziende italiane che finiscono in mani straniere: prima la Cuki cede ai francesi due rami d'azienda – Comital e Lamalù – che nel giro di 3 anni falliscono, e subito dopo – è notizia di due giorni fa – la stessa Cuki passa ad un gruppo tedesco».
Julia Vermena, responsabile della Comital per la Fiom-Cgil torinese, dichiara: «Siamo convinti che Comital vada venduta, nel frattempo è necessario tutelare i lavoratori, che non possono stare per più di quattro mesi senza stipendio e senza ammortizzatori sociali».
Ufficio stampa Fiom Cgil Torino