La Fiom-Cgil rende noto che questa mattina, giovedì 23 novembre, si è svolto un incontro all'Amma di Torino, richiesto dalla Fiom-Cgil, tra la Pininfarina e le organizzazioni sindacali: al centro del confronto c'è stata una prima valutazione dopo l'acquisizione da parte degli indiani di Mahindra avvenuta a metà 2016, che ha messo in sicurezza i conti della società.
Ai tradizionali clienti come Ferrari e Bmw si sono aggiunti contratti importanti in Iran (con Iran Khodro), Hong Kong e più in generale sul mercato cinese. Il 2017 si avvia a conclusione con un incremento del fatturato di oltre il 15% e i dipendenti di Cambiano - compresi i 20 dirigenti - sono oggi 300, 30 in più dell'anno precedente, con una cinquantina di nuovi ingressi che compensano 20 lavoratori usciti dall'azienda. Oltre ai 300 di Cambiano, la Pininfarina ha 250 dipendenti in Germania, 35 in Cina (in crescita) e 15 negli Stati Uniti.
Federico Bellono, segretario provinciale della Fiom-Cgil, e Lino La Mendola, della segreteria provinciale Fiom-Cgil, dichiarano: «Ci sono tutte le premesse perché la Pininfarina, dopo anni drammatici, segnati da una crisi che ha fortemente ridimensionato la società e ridotto l'occupazione, possa consolidare una ripresa che l'iniezione di risorse da parte di Mahindra ha consentito. Ci aspettiamo che il 2018 veda l'acquisizione di nuovi contratti e soprattutto nuove assunzioni».
Discorso a parte meritano i 47 lavoratori, in leggera flessione rispetto agli anni precedenti, che in distacco nello stabilimento di Bairo producono auto elettriche per Bollorè: il contratto prevede che l'attività prosegua fino al 2021, con la possibilità però di una revisione a fine 2018.
E a questo riguardo Federico Bellono, segretario provinciale della Fiom-Cgil, e Lino La Mendola, della segreteria provinciale Fiom-Cgil, aggiungono: «È incredibile che ad oggi quest'attività non preveda ulteriori sviluppi, nonostante qualche attenzione in più oltre che dal mercato francese, anche dall'Italia, come nel caso del car sharing di Torino. Solo la domanda pubblica potrebbe funzionare da volano, e sono purtroppo evidenti tutti i limiti del nostro "sistema paese"».
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Ufficio stampa Fiom Cgil Torino