Oggi 4 Aprile si è tenuto a Roma l'incontro di procedura per la cessione di ramo d'azienda dei dipendenti
Linkra e Compel che dal 2017 sono impiegati dalla società francese Cordon (140 dipendenti). Le aziende che
hanno sede ad Agrate Brianza e a Cornate d'Adda e che operano nel settore delle telecomunicazioni e della
difesa sono in amministrazione straordinario dal 2017.
All'epoca fu firmato un accordo tra azienda, Ministero dello Sviluppo Economico e sindacati che prevedeva il
mantenimento di una parte dell'occupazione attraverso l'affitto di ramo d'azienda da parte della società
francese.
Allora la firma dell'accordo coinvolse gli oltre 350 lavoratori di Linkra e Compel, istituzioni, forze politiche e
sindacati che riuscirono a trovare una soluzione che , se pur parzialmente e con grande sacrifici per le
lavoratrici ed i lavoratori, garantiva una continuità dell'attività produttiva, la salvaguardia di parte dei livelli
occupazionali attraverso Cordon e l'utilizzo di ammortizzatori sociali per garantire un reddito minimo ai
lavoratori non coinvolti nel ramo d'affitto ed in ricerca di una nuova occupazione.
Pensavamo che la parte più difficile fosse stata superata dall'accordo del 2017 ed invece oggi - dichiara
Adriana Geppert della FIOM CGIL - ci siamo trovati di fronte ad una procedura di cessione di ramo d'azienda
che taglia ulteriori 50 posti di lavoro.
Dopo 3 mesi durante i quali più volte abbiamo chiesto all'azienda, al commissario straordinario ed al
Ministero dello Sviluppo Economico di conoscere e discutere dell'offerta di cessione del ramo in affitto ci
troviamo di fronte ad un taglio occupazionale di 1/3 della forza lavoro.
La FIOM CGIL richiama l'azienda, l'amministrazione straordinaria ed il Ministero al rispetto degli accordi
sottoscritti nel 2017 a salvaguardia dei livelli occupazionali.
Non possiamo accettare che ancora una volta siano le lavoratrici ed i lavoratori a pagare il conto di scelte
industriali sbagliate.
Nel corso dell'incontro le organizzazioni sindacali hanno ribadito che l'operazione di cessione di ramo
d'azienda deve coinvolgere tutto il personale attualmente occupato in Cordon e che sono disponibili a
discutere dell'utilizzo di ammortizzatori sociali per superare la congiunturale difficoltà di mercato e la
riorganizzazione produttiva ed aziendale determinata dal nuovo piano industriale e di investimenti di Cordon.
Pensiamo che l'utilizzo dei contratti di solidarietà per una generalizzata riduzione dell'orario di lavoro possa
essere uno strumento utile per la difesa dei livelli occupazionali ed il rilancio industriale dell'azienda.
Nei prossimi giorni si svolgeranno le assemblee con le lavoratrici ed i lavoratori per decidere come procedere
e le iniziative sindacali e di mobilitazioni necessarie a difesa dei posti di lavoro!
L'assenza all'incontro di procedura del Ministero dello Sviluppo economico, che fu parte attiva per la
definizione e la chiusura dell'accordo nel 2017, aumenta oggi le difficoltà di trattativa e l'obiettivo di portare
a casa risultati concreti di salvaguardia dell'occupazione in Cordon . Richiamiamo il Ministero dello Sviluppo
Economico a svolgere il suo ruolo di arbitro e di soggetto attivo per trovare soluzioni concrete di sviluppo
dell'azienda e per salvare i 50 posti di lavoro a rischio!
Il prossimo incontro con l’azienda e l’amministrazione straordinaria è previsto per il 12 aprile.
FIOM-CGIL