Questa mattina le lavoratrici e i lavoratori dei siti Sirti del nord Italia hanno sfilato per le vie di Milano a conclusione della “Settimana di lotta” che ha attraversato il paese organizzata contro gli 833 licenziamenti annunciati e per rivendicare un lavoro dignitoso e di qualità.
Basta ascoltare i lavoratori di Milano, Genova, Torino e Alessandria per rendersi conto che non si stanno battendo solo a difesa del proprio posto di lavoro, ma anche contro l’estensione della catena degli appalti e subappalti che certo aumenta i margini di guadagno dell’impresa ma “produce” lavoro insicuro e ne riduce la qualità.
“I lavoratori della Sirti – è il commento di Roberta Turi, segretaria generale della Fiom di Milano – operano sulla rete che “trasporta” i nostri dati. Qui il problema non è l’assenza di commesse, ma l’arroganza di un’impresa che vuole lucrare ancor di più cancellando professionalità e saperi.
Oggi in corteo ho visto tanti giovani operai, molti di loro rischiano di entrare nella spirale perversa dei subappalti dove, come è noto, si nascondono spesso l‘illegalità, il mancato rispetto delle norme sulla salute e sicurezza, le infiltrazioni malavitose. Fenomeni gravissimi in ogni comparto, più che mai in un settore strategico e delicato come quello delle Tlc.
Quella che stiamo ponendo oggi non è una questione che riguarda solo i lavoratori scesi in piazza, ma l’intero paese.
Dopo le mobilitazioni degli scorsi giorni l’azienda ha deciso di prorogare per qualche giorno i termini della procedura di licenziamento collettivo. Bene, ma non basta. Nel prossimo incontro, che si terrà il 21 marzo qui a Milano in Assolombarda, ribadiremo la nostra posizione. Come hanno gridato oggi i lavoratori in corteo: zero esuberi”.
A sostegno delle rivendicazioni dei lavoratori, alla manifestazione di oggi è intervenuto Massimo Bonini, segretario generale della Camera del Lavoro Metropolitana di Milano.
Milano, 15 marzo 2019