CEME SPA
Dopo incontro al Ministero dello Sviluppo Economico, dichiarazione congiunta di Rosangela Baioni e di Roberta Turi, segretaria generale Fiom Milano: “Siamo disponibili a trattare con l’azienda ma una cosa deve essere chiara: ci deve essere una soluzione dignitosa per tutte le lavoratrici e i lavoratori”
Si è appena concluso l’incontro al Ministero dello Sviluppo Economico per discutere dell’annunciata chiusura dello stabilimento Ceme di Carugate e del futuro di 97 lavoratrici e lavoratori.
Per Rosangela Baioni della Fiom di Milano e Roberta Turi, segretaria generale della Fiom di Milano: “Avevamo proposto all’azienda l’avvio di una procedura di cassa integrazione straordinaria per riorganizzazione, per avere il tempo di gestire in modo non traumatico l’annunciata chiusura dello stabilimento di Carugate. Ceme ha fin da subito risposto “no” e da lì non si è mossa. Sostengono di avere la soluzione in tasca, fra trasferimenti nel sito di Trivolzio e dai terzisti cui hanno deciso di passare il lavoro. Noi però queste soluzioni le vogliamo discutere nel merito: dal punto di vista numerico e da quello delle condizioni e, soprattutto, vogliamo verificare la disponibilità delle lavoratrici e dei lavoratori.
Siamo disponibili ad una corsa contro il tempo (visto che la procedura avviata scadrà il 20 agosto) ma una cosa deve essere chiara: la soluzione deve riguardare tutti e prima che scattino i licenziamenti. Non firmiamo cambiali in bianco, della serie “prima ti licenzio e poi ti ricolloco”.
Ad alcuni lavoratori non manca molto alla pensione: l’azienda metta sul piatto degli incentivi per una buona uscita volontaria.
Alcuni potrebbero essere ricollocati nel sito di Trivolzio: vogliamo sapere quanti sono disponibili al trasferimento.
Alcuni potrebbero essere assunti dai terzisti: anche qui, quanti sono disponibili e a quali condizioni.
Ci sarà ancora in passaggio in sede sindacale: benissimo, Ceme arrivi con delle risposte. Chiediamo a Regione Lombardia, che fino ad oggi pur essendo stata chiamata in causa fin dall’inizio non è intervenuta, di fare la propria parte, mentre il Ministero dello Sviluppo Economico si è impegnato a riconvocare le parti.
Noi faremo tutto il possibile per scongiurare i licenziamenti e trovare soluzioni condivise: ora tocca all’azienda”.
Milano, 24 luglio 2017