Da mesi chiediamo alle istituzioni, in particolare a Regione Lombardia, di attivarsi per il rilancio dell’attività e il mantenimento dell’occupazione alla Mamoli di Lacchiarella (storica azienda di rubinetteria), a maggior ragione dopo l’avvio di una procedura di licenziamento collettivo per 46 lavoratori su 86 dipendenti.
Nell’incontro dell’ 11 maggio, che si è concluso con un mancato accordo, la situazione è precipitata: nei prossimi giorni oltre la metà dei dipendenti della Mamoli riceverà la lettera di licenziamento mentre quelli che restano attendono di capire se si tradurrà in concreto la cessione ad una nuova azienda che manterrà l'attività a Lacchiarella.
A questo punto chiediamo con forza l’apertura di un tavolo di crisi tra Comune, Regione e Città Metropolitana per dare soluzioni occupazionali concrete a tutti i lavoratori.
Il ruolo delle istituzioni e della politica non può limitarsi ai meri proclami, soprattutto quando i licenziamenti di massa rischiano di essere non solo un problema occupazionale ma anche sociale.
Noi metteremo in campo in tutte le azioni necessarie per dare un futuro certo ai lavoratori: la solidarietà è una cosa bella, ma da chi governa il territorio pretendiamo atti concreti.
Milano, 13 maggio 2016