Il giorno 4 dicembre, a valle della comunicazione della multinazionale Stanadyne Spa, inerente l’immediata messa in liquidazione dell’azienda, le lavoratrici ed i lavoratori riunitisi in assemblea con la Fiom di Brescia hanno proclamato il presidio permanente dell’azienda e da lunedì 9 hanno avviato un piano articolato di scioperi su tutti i turni, per lottare contro la chiusura ed il licenziamento di tutti e 100 i lavoratori, programmata entro il mese di giugno.
Stanadyne opera nel settore automotive producendo iniettori diesel per motori endotermici, presso il sito di Castenedolo Brescia dal 1970.
Nel 2023 la proprietà di Stanadyne, con sede legale in Usa e 7 stabilimenti nel mondo, è stata acquisita dal fondo finanziario Cerberus, che vanta un asset societario pari a 65 bilioni di dollari.
Nel 2024 il fondo Cerberus avvia una riorganizazzione e decide a tavolino, nel mese di novembre, la chiusura del sito produttivo dandone comunicazione alla O.S. solo il giorno stesso della messa in liquidazione, nominando liquidatore Angelo Rodolfi, che fino a quel momento era l’AD.
Molte iniziative e manifestazioni di solidarietà sono arrivate sui cancelli dell’azienda in questi giorni. I lavoratori in lotta hanno ricevuto da subito il sostegno dell’amministrazione comunale, successivamente dall’opposizione del consiglio regionale.
Domani, 13 dicembre alle ore 15, si terrà un’assemblea pubblica alla quale hanno aderito rappresentanti dei comuni limitrofi, della Regione Lombardia, del Parlamento della Repubblica, oltre ai rappresentanti di vari partiti.
Ribadiremo l’importanza del sostegno della politica, ad ogni livello, e con tutti gli strumenti che dovessero rendersi necessari affinchè venga garantita la continuità industriale e la totale tutela occupazionale
Come dichiarato durante l’incontro del giorno 9 dicembre, in cui l’azienda ha dato mandato esplorativo a Confindustria Brescia, di verificare tutti i possibili interessi industriali, locali e nazionali, la chiusura di Stanadyne sarebbe “la sconfitta di tutti” di fronte all’ennesima multinazionale che tutto prende e nulla da, generando, oltre alla perdita diretta di 100 posti di lavoro, ulteriore impoverimento del tessuto industriale del nostro paese mettendo in seria difficoltà altre aziende ed altri lavoratori legate all’attività del sito di Castenedolo.
La protesta delle lavoratrici e lavoratori proseguirà ad oltranza fino a che non arriverà una soluzione condivisa a tutela di tutti, nessuno escluso.
Fiom-Cgil Brescia
Brescia, 12 dicembre 2024