In attesa di comprendere le dinamiche dell’infortunio mortale, denunciamo che in Provincia di Mantova un’altra vita umana è stata spezzata sul lavoro ed è stata strappata all’affetto della sua famiglia.
Ci stringiamo attorno alla famiglia della lavoratrice colpita dal grave lutto, alla quale vogliamo esprimere tutta la nostra vicinanza e solidarietà.
Da tempo continuiamo ad avvertire e chiedere di tenere alta la guardia e l’attenzione sugli infortuni. Troppi quelli che ancora accadono nelle nostre imprese.
Per questo riteniamo che si debba fare molto di più per salvare la vita e la salute delle lavoratrici e dei lavoratori: ribadiamo che è necessario rafforzare gli ispettori dell’ATS e dell’ITL in modo da averne un numero sufficiente a garantire più controlli.
Questo, unito alle sanzioni per chi non rispetta la legge, è la prima forma di prevenzione; introdurre la patente che riconosca alle aziende i meriti e penalizzi quelle che non si curano della salute e della sicurezza dei lavoratori, anche mediante l’esclusione perpetua dal sistema degli appalti pubblici e privati.
Si deve inoltre accrescere l’informazione, la formazione in tutti i posti di lavoro, così come vanno rafforzate le forme di coinvolgimento e partecipazione degli RLS, infine, per accrescere l’educazione della salute e sicurezza, vanno introdotti percorsi formativi sulla salute e sicurezza nel ciclo scolastico delle scuole superiori.
Ci rivolgiamo alle autorità locali, alle istituzioni preposte e alle associazioni imprenditoriali del settore metalmeccanico affinché l’impegno alla salute e sicurezza nei posti di lavoro, parta dalla cultura delle aziende.
La salute e sicurezza non si realizza con le sole norme, se la cultura dominante è quella che la vita e la salute vengono dopo il guadagno. Per questo chiediamo un cambio di rotta: zero morti sul lavoro deve essere l’imperativo di tutti!
Fim, Fiom, Uilm provinciali di Mantova
Mantova 15 maggio 2023