Dopo una lunga trattativa le Aziende delle Riparazioni Navali hanno bocciato la proposta di mediazione fatta nella giornata di ieri dalle Organizzazioni sindacali e dalle rappresentanze sindacali unitarie.
Le aziende dopo aver disdettato il vecchio accordo di settore hanno presentato una loro piattaforma per il rinnovo del contratto di settore, fatto quanto meno inusuale (di solito è il contrario, sono i lavoratori che attraverso i contratto rivendicano maggiore salario e/o migliori condizioni di lavoro); la piattaforma delle Aziende prevede un solo parametro utile il bilancio di ogni singola azienda.
Gli integrativi aziendali prevedono - da anni - il riconoscimento di aumenti salariali a fronte di obiettivi condivisi e/o miglioramenti misurabili nell’organizzazione del lavoro. La proposta fatta dalle Organizzazioni sindacali e dalle Rappresentanze sindacali unitarie teneva conto di tutto ciò ed innovava il vecchio premio, partendo da un assunto per noi prioritario ossia che le Aziende sono fatte di Azionisti, Proprietari ma soprattutto sono composte di lavoratori, che quotidianamente operano in un settore difficile, dove convivono enormi contraddizioni: cassa integrazione e straordinari, pensionati a lavorare ed esuberi, lavoratori altamente specializzati e subappalto. Coinvolgere i lavoratori al raggiungimento degli obiettivi aziendali, come sostengono le Aziende, non vuol dire spiegargli nel mese di maggio perchè il bilancio è andato male e per quale ragione il lavoratore deve rinunciare a parte del salario, ma coinvolgerli su tutti i temi sopraesposti. Genova ha un importante settore fatto di Aziende preparate e specializzate e composte essenzialmente di lavoratori capaci e altamente professionalizzati questo è il settore delle Riparazioni Navali.
Oggi le Riparazioni Navali scendono in sciopero contro la miopia degli imprenditori, che intendono cancellare il contratto integrativo di settore.
Genova oggi non ha bisogno di battaglie ideologiche ma di risposte certe e veloci nei tempi, il mondo ci osserva, evitiamo strumentalizzazioni, i lavoratori non sono una variabile indipendente del lavoro ma la parte più importante.
Antonio Caminito
FIOM-CGIL Genova
Genova, 30 luglio 2014.