Sabato, 18 Gennaio 2025

Fiom Trieste - U-BLOX non deve chiudere

Il comparto manifatturiero triestino già provato dalle crisi (per ultime e non ancora risolte ricordiamo le vertenze di Flex e di Tirso, senza sottacere la situazione dell'ex indotto Wartsila), è stato ulteriormente terremotato qesta settimana dalla sconcertante notizia che la U-blox di Prosecco rischia la chiusura per la dismissione in Italia della ricerca e sviluppo che impiega quei lavoratori nel settore della telefonia cellulare.
Il possibile licenziamento di circa 200 lavoratori e ricercatori qualificati, eccellenza nel territorio nazionale, deve essere smentito e deve essere definito un piano alternativo che punti alla salvaguardia delle professionalità, delle intelligenze e di tutti e 200 quei preziosi posti di lavoro.
"Chiediamo con urgenza di aprire una discussione vera e profonda a Trieste: da una parte bisogna fermare l'emorragia di posti di lavoro, dall'altra non è più rinviabile affrontare una riflessione sul futuro della città, un futuro che deve concentrarsi nel ricostruire e proteggere quello che rimane di un settore manifatturiero fin troppo dilaniato dalle crisi e che non può permettersi la perdita di ulteriori pezzi strategici.  È sempre più evidente che la totale assenza di politiche industriali di chi governa questo Paese ha conseguenze drammatiche e concrete, mentre in una fase di trasformazione epocale delle produzioni, come quella che stiamo vivendo, sarebbe piuttosto necessario pensare di arrivare a bloccare per legge i licenziamenti, intanto che si riprogrammano strategicamente le produzioni e il lavoro del futuro." ha dichiarato Chiara Lucchetto della Fiom triestina.

La Fiom è il sindacato delle lavoratrici e lavoratori metalmeccanici della Cgil

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