Trova finalmente una giusta conclusione la vicenda giudiziaria, iniziata nel 2012, che ha visto protagonisti le Organizzazioni Sindacali e circa 35 lavoratrici e lavoratori dello stabilimento Electrolux di Forlì, costituitisi in giudizio contro la stessa azienda, grande gruppo multinazionale nel settore dell'elettrodomestico, presente in Italia con 6 stabilimenti e circa 5500 lavoratori occupati.
La sentenza del Giudice della Corte d'appello di Bologna pone finalmente sotto una corretta luce quanto avvenuto circa 8 anni fa, il 25 ottobre del 2012, e rappresenta non solo una importante vittoria dei lavoratori e del sindacato, ma anche un fondamentale tassello nella giurisprudenza del diritto del lavoro in tema di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Questi i fatti: nella mattina del 25 ottobre 2012, durante le operazioni di smantellamento di alcune linee obsolete all'interno di un'area in quel momento non utilizzata, si è sviluppato un incendio prodotto dalla combustione di sostanze al tempo non ben identificate. L'incendio ha prodotto un fumo intenso che, nel giro di poco tempo, ha invaso anche il capannone limitrofo, dove si stava regolarmente svolgendo la produzione. I lavoratori, preoccupati dal forte odore acre, hanno deciso di interrompere la propria attività, allontanandosi dall’area interessata. Dopo lo spegnimento dell'incendio e a seguito di alcune rilevazioni, l’azienda ha intimato ai lavoratori di rientrare e riprendere il proprio lavoro. Essendo l’odore del fumo ancora persistente e l'ambiente di lavoro evidentemente non salubre, i lavoratori hanno allora deciso di uscire nuovamente dallo stabilimento, attendendo le corrette rilevazioni e il parere positivo dei Vigili del Fuoco, e riprendendo l’attività lavorativa dopo circa 45 minuti.
A seguito di questa scelta, fortemente sostenuta dai delegati sindacali e dalla Fiom, e tesa a preservare l'incolumità delle lavoratrici e dei lavoratori a fronte di un pericolo grave e immediato, l’azienda decise di trattenere dalle buste paga di questi ultimi i 45 minuti di mancata prestazione lavorativa.
Ritenendo assolutamente inaccettabile un simile atteggiamento, la Fiom-Cgil di Forlì ha deciso di sostenere i lavoratori oltre il proprio ruolo stragiudiziale, e di intentare causa all'Electrolux, supportata dall'assistenza legale dell'Avv.to Ivan Carioli.
La sentenza afferma dunque quanto previsto dagli artt. 18, 43 e 44 D. Lgs. 81/2008, e più in generale dall'art. 2087 del Codice Civile, vale a dire il diritto dei lavoratori ad astenersi dalla prestazione lavorativa e di allontanarsi dal posto di lavoro in caso di pericolo grave, immediato e inevitabile senza pregiudizio o conseguenza alcuna, e il dovere del datore di lavoro di tutelare la salute e la sicurezza dei propri dipendenti.
Il giudice ha inoltre condannato l'azienda al risarcimento dei lavoratori appellanti e al pagamento delle spese legali.
La determinazione dei lavoratori e del Sindacato, che non si sono arresi di fronte alla posizione della multinazionale svedese e hanno deciso di intentare causa per ristabilire un principio fondamentale per la loro sicurezza sul lavoro, rappresenta uno degli elementi più significativi di questa vicenda.
La Fiom-Cgil di Forlì e le Rsu di Electrolux esprimono la propria soddisfazione per il buon esito di questa vicenda e continueranno a lavorare instancabilmente affinché la salute e la sicurezza e tutti i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori non vengano più calpestati.
Fiom-Cgil Forlì
Forlì, 1° luglio 2020