Due giorni fa, il 19 dicembre 2019, i lavoratori della Toyota Mhmi, riuniti in assemblea hanno approvato l'ipotesi di accordo sottoscritta dalla Rsu e dalle Oo.Ss. Fiom e Fim di Bologna, con l'azienda.
Entra pertanto in vigore un importante accordo che, in una situazione congiunturale delicata di mercato e per l'azienda, anche a causa di problemi di approvvigionamento della componentistica, determinato dalle difficoltà di uno stabilimento giapponese del gruppo colpito da un alluvione, salvaguarda tutta l'attuale occupazione, determinando la progressiva stabilizzazione di parte dei contratti a termine oggi presenti in azienda, prevede l'assunzione di ulteriori 3 lavoratori con contratto a termine e scongiura in questa fase il rischio di ricorso agli ammortizzatori sociali.
Nell'accordo si è inoltre convenuto un pacchetto di ore aggiuntive di lavoro da svolgersi nel primo trimestre del 2020, utile a garantire il raggiungimento degli obiettivi di produzione dell'azienda, per le quali verrà riconosciuta ai lavoratori la maggiorazione del 50% (in luogo della maggiorazione contrattuale del 15%), e una significativa riduzione dell'orario di lavoro di 18 ore, per tutti i lavoratori della produzione che verrà fruita nel corso del 2020.
La Fiom esprime grande soddisfazione per l'importante risultato conseguito, in una situazione congiunturale non semplice, con un accordo innovativo, che introduce sperimentalmente una significativa riduzione dell'orario di lavoro estivo per i lavoratori della produzione e ne riduce complessivamente l'orario di lavoro annuo, aumenta il salario, garantisce e stabilizza gli attuali livelli occupazionali e migliora l'organizzazione del lavoro in un contesto di maggiori garanzie per i lavoratori.
La Fiom ringrazia e fa i complimenti per il grande lavoro svolto alla Rsu, da poco eletta, che ha dimostrato, alla prima difficile prova, grande maturità e capacità contrattuale.
Incomprensibile appare la decisione di USB, esplicitata a trattativa conclusa, di collocarsi al di fuori dell'accordo.
Fiom-Cgil Bologna
Bologna, 21 dicembre 2019