I delegati Fiom sono stati convocati dalla direzione Stellantis a partecipare alle riunioni per comunicare loro una nuova riorganizzazione del lavoro, in base al nuovo mix produttivo, di fatto vengono ridotti i lavoratori sulle linee.
I delegati della FIOM durante le riunioni hanno segnalato alcune anomalie riscontrate a seguito della nuova riorganizzazione del lavoro.
Le modifiche causeranno peggioramenti ulteriori sulle condizioni di lavoro, inoltre l'eliminazione dalle linee di 75 lavoratori porterà ad un aumento della percentuale sul CDS giornaliero per tutti i lavoratori, con un peggioramento della situazione salariale.
Siamo convinti che anche questa volta si sta cercando unicamente di fare efficenza e ridurre i costi di produzione a scapito dei lavoratori.
A tutte le azioni messe in atto dall'azienda fin qui, ( incentivazione all'esodo, riorganizzare il mix, il demansionamento di alcune figure professionali, la riduzione dei lavoratori in linea, l'assenza di pulizia nello stabilimento, l'inserimento di lavorazioni provenienti dall'indotto) si aggiunge quest'ultima modifica dell'organizzazione del lavoro, peggiorando così ulteriormente le condizioni di lavoro e di salari.
Il continuo taglio occupazionale è un tema sul quale si deve aprire un vero confronto con Stellantis e con il governo regionale e nazionale, siamo preoccupati per la tenuta dell'area industriale di Melfi.
La FIOM CGIL considera ormai urgente affrontare i disagi che le frequenti fermate produttive stanno causando ai lavoratori e alle loro condizioni di vita.
È necessario prevedere in tempi rapidissimi un incontro con la direzione per avere un quadro completo sul piano industriale in vista della transizione elettrica, che confermi l'occupazione e la saturazione degli impianti, così come definito nell'accordo di giugno 2021.
Il tavolo regionale automotive dovrà coinvolgere la direzione Stellantis Melfi e aprire un confronto che garantisca la centralità dell'occupazione.
La regione Basilicata dovrà prevedere nuovi strumenti e finanziamenti, nuovi ammortizzatori sociali, programmi di formazione, riduzione dell'orario di lavoro, integrazioni salariali, sostegni concreti per i lavoratori, affinché si possa governare la transizione