Giovedì, 21 Novembre 2024

Auto. Piattaforme Fiom in Stellantis, Cnhi, Iveco e Ferrari

Salario, investimenti, occupazione, democrazia per riunificare i metalmeccanici

Una tantum entro il 2022 e a regime 167 euro medi mensili di aumento per il 2023

La trattativa si faccia al Mise e al Ministero del Lavoro

Le delegate e i delegati della Fiom dei Gruppi Stellantis, CNHI, Iveco e Ferrari si sono ritrovati oggi a Roma per approvare le piattaforme con le proposte per il percorso contrattuale della Fiom-Cgil. A seguire si svolgeranno le assemblee con le lavoratrici e i lavoratori in tutti gli stabilimenti per il confronto e la condivisione del percorso. I punti centrali della piattaforme della Fiom-Cgil sono l’aumento dei salari per recuperare il potere di acquisto, la salute e sicurezza, le condizioni di lavoro, l’occupazione e la stabilizzazione dei lavoratori precari.

La trasformazione che sta avvenendo nel settore necessita di scelte strategiche per garantire un futuro industriale e occupazionale al settore della mobilità.

Per Stellantis chiediamo che il piano industriale e occupazionale si tenga con i Ministeri competenti perchè la situazione degli stabilimenti, l’incertezza delle prospettive industriali, gli efficientamenti e le uscite di lavoratrici e lavoratori senza un piano sull’occupazione stanno peggiorando le condizioni di lavoro, facendo aumentare il clima di disagio e preoccupazione tra le lavoratrici e i lavoratori. Nel corso dell’ultimo anno sono usciti oltre 5.000 lavoratrici e lavoratori a fronte di poche centinaia di assunzioni. L’utilizzo costante degli ammortizzatori sociali, in atto in gran parte dei siti, e il loro aumento negli ultimi mesi, stanno gravando sui salari delle lavoratrici e dei lavoratori che devono affrontare anche l’aumento generale del costo della vita. Una situazione non è più sostenibile. Occorre fissare un tetto ai dividendi e ai compensi di azionisti e manager e investire le risorse per la riduzione delle emissioni degli impianti, per l’autonomia energetica per la “fabbrica verde”.

Diversa la situazione per CNHI e Iveco Group il piano strategico quinquennale 2020-2024 “Trasform 2 Win” è stato oggetto di un confronto serrato tra l’azienda e organizzazioni sindacali che ha visto il pieno coinvolgimento delle delegate e dei delegati e dei lavoratori. Un confronto che ha portato alla condivisione di un accordo quadro, sottoscritto al Mise, che ha permesso di gestire una riorganizzazione complessa delle attività degli stabilimenti senza ripercussioni sulle lavoratrici e sui lavoratori. Tuttavia, la separazione del Gruppo in due distinte aziende, CNHI e Iveco Group, impone di mantenere alta l’attenzione. È necessario proseguire il confronto per implementare gli investimenti e continuare il percorso delle stabilizzazioni, che ha portato a sottoscrivere accordi in FPT di Torino e Iveco di Suzzara, per affrontare le trasformazioni tecnologiche che stanno arrivando nei settori di riferimento (agricolo, veicoli medi e pesanti).

La produzione di auto di lusso è in forte controtendenza rispetto alla crisi che vive il settore dell’automotive. Ferrari è una delle aziende più rappresentative che continua a migliorare i risultati economici e finanziari e produttivi. Per questo è necessario aprire una nuova stagione di democrazia attraverso il confronto sul piano strategico per affrontare la transizione tecnologica e digitale e migliorare le condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori.

Questione centrale delle piattaforme è il tema del salario. È necessario provvedere ad un’erogazione straordinaria “una tantum” di una mensilità utilizzando i bonus normativi di welfare e una quota aggiuntiva per il recupero immediato del potere di acquisto delle lavoratrici e dei lavoratori e stabilire aumenti della paga base: 8,8% per il 2023, 5% per il 2024 (167 euro medi mensili per 2023, 93 euro medi mensili per il 2024) con adeguamento nel caso in cui l’inflazione risultasse superiore. Nella piattaforma della Fiom-Cgil è anche richiesta una quota di integrazione del salario in caso di utilizzo di ammortizzatori sociali.

Occorre stabilire un nuovo sistema premiale che deve permettere la valorizzazione dell’impegno delle lavoratrici e dei lavoratori e la redistribuzione dei profitti, riconoscendo una quota fissa e una variabile su più indici.

Sono richieste, inoltre, un nuovo sistema di inquadramento, tutele per le donne vittime di violenza di genere, sul lavoro agile, misure per la salute e sicurezza, il diritto individuale alla formazione e una sperimentazione della riduzione strutturale dell’orario di lavoro. Il coinvolgimento delle delegati e dei delegati attraverso la contrattazione di sito e il ritorno alle RSU.

Serve un patto sull’occupazione che garantisca i livelli occupazionali e avvii una reale rigenerazione della forza lavoro attraverso accordi di accompagnamento alla pensione e assunzione di giovani lavoratrici e lavoratori. Il lavoro a termine, in somministrazione e le forme di consulenze devono essere normate e previsti percorsi di stabilizzazione certi e il diritto alla prelazione anche attraverso l’utilizzo bacini.

Infine, è individuato il percorso democratico, stabilendo che l’ipotesi di piattaforma e l’eventuale ipotesi di accordo sottoscritta sarà sottoposta a consultazione con voto delle lavoratrici e dei lavoratori.

Il progetto industriale che teneva insieme Stellantis, CNHI, Iveco e Ferrari sul quale si è giustificata l’uscita di FIAT dal sistema di Confindustria e la forzatura del sistema di regole contrattuali non c’è più. Non c’è alcuna condivisione industriale, neanche più di carattere amministrativo, tra le aziende. È in tale contesto che si inquadra la scelta di Marelli di tornare all’applicazione del CCNL.

Per queste ragioni la Fiom-Cgil, le sue delegate e i suoi delegati hanno scelto di presentare tre piattaforme con un filo conduttore unico: la riunificazione delle condizioni contrattuali delle metalmeccaniche e dei metalmeccanici.

Ufficio stampa Fiom-Cgil

Roma, 19 ottobre 2022

 

La Fiom è il sindacato delle lavoratrici e lavoratori metalmeccanici della Cgil

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