Ogni giorno ci sono donne e uomini, spesso negli appalti e subappalti, come oggi a Sarroch in Sardegna, che muoiono in infortuni sul lavoro.
Nel rispetto dell’ennesima vita uccisa dalla mancanza di tutele su cui la magistratura dovrà verificare le responsabilità, la Fiom conferma la scelta costituirsi parte civile.
Sappiamo che la nostra solidarietà non attenuerà il dolore della famiglia ma è nostra responsabilità impegnarci ancora di più e con nuove azioni.
È tempo di un provvedimento straordinario che fermi l’emergenza con una campagna a tappeto di verifiche sulle condizioni di salute e sicurezza e un reale sostegno alla contrattazione e formazione in materia di prevenzione.
Tutte le forze politiche e di governo devono garantire già oggi in campagna elettorale atti concreti legislativi come chiesto già dalla Cgil e una commissione d’inchiesta straordinaria che metta insieme il lavoro dei giudici del lavoro e di tutti gli organismi competenti.
La condizione di precarietà, di appalto e subappalto, creano una oggettiva subalternità che mette sotto ricatto le persone che lavorano: soprattutto in tempi di crisi il rischio di perdere il lavoro è nemico della salute e sicurezza. Per questo è necessaria la stabilità e insieme valorizzare ulteriormente il ruolo dei delegati e degli RLS.
Le imprese devono dare applicazione alle norme contrattuali e di legge e a noi spetta il compito di esigerle perché è ora di fermare la spoon river dei lavoratori.
Lo dichiarano in una nota congiunta Francesca Re David, segretaria nazionale della Cgil e Michele De Palma, segretario generale della Fiom-Cgil