"La preintesa raggiunta oggi con Bosch getta le basi per l'avvio di un percorso che ha come obiettivi principali la tenuta del sito di Bari e la difesa dell'occupazione. Le garanzie che abbiamo ottenuto dall'azienda, che si è impegnata a non dismettere il sito di Bari e a non ricorrere a strumenti unilaterali come i licenziamenti, sono la base dell'avvio di un percorso della durata di cinque anni per la ricerca di nuovi prodotti ed investimenti finalizzati al rilancio del sito.
L'accordo prevede anche una diretta collaborazione con il centro ricerche Bosch con l'impegno di traferire attività di industrializzazione e produzione di una serie di prodotti sviluppati dal centro stesso. Per accompagnare la diversificazione e la transizione dello stabilimento saranno utilizzati tutto gli strumenti oggi previsti dalla norma in merito agli ammortizzatori sociali, uscite esclusivamente volontarie e incentivate, formazione attraverso programmi regionali o strumenti governativi come il fondo nuovo competenze.
Infine, è prevista la proroga del contratto di solidarietà difensivo per ulteriori 12 mesi.
La transizione tecnologica nel settore vede percorsi complessi e di lunga durata, la preintesa raggiunta oggi non risolve nell'immediato la crisi dello stabilimento di Bari e prova ad utilizzare strumenti non adatti ad accompagnare un processo così complicato. Il percorso individuato dovrà essere sostenuto da investimenti concreti, da azioni e dalla messa a disposizione di strumenti innovativi da parte delle istituzioni nazionali e territoriali.
Nei prossimi giorni verranno convocate le assemblee per dare la parola alle lavoratrici e ai lavoratori dello stabilimento".
Lo dichiarano in una nota congiunta Simone Marinelli, coordinatore nazionale automotive per la Fiom-Cgil e Ciro D'Alessio, segretario generale Fiom-Cgil Bari
Ufficio stampa Fiom-Cgil
Roma, 22 luglio 2022