"Il Tribunale di Bari ha disposto il reintegro delle lavoratrici e dei lavoratori della ex BRSI all'interno della Enterprise Services Italia (DXC Technology). Con l’importantissima sentenza di oggi, relativa alla causa contro la Enterprise Services Italia (DXC Technology), portata avanti dallo studio del Professor Garofalo per conto delle lavoratrici e dei lavoratori ora RSH (ex BRSI), si chiude il cerchio intorno ad una brutta vicenda. Il valore di questa sentenza è rappresentato dal fatto che viene smascherata una finta reindustrializzazione.
Dopo le denunce intentate dalla Fiom Cgil di Bari, che nei mesi scorsi avevano bloccato i trasferimenti dei lavoratori occupati a Bitritto (Bari) verso la nuova sede di Misterbianco (Catania), il provvedimento di oggi certifica che l’operazione fraudolenta ai danni dei lavoratori parte dalla cessione di ramo d’azienda da parte di DXC Technology verso la Salmo Services.
Un'operazione che, come più volte dimostrato, nascondeva l’intento di “scaricare” 106 lavoratori.
Un percorso lungo e faticoso ma che alla fine ha premiato la determinazione e il coraggio dei lavoratori che in tutti questi anni mai hanno smesso di lottare per vedersi riconosciuto il diritto al lavoro, e che nonostante le svariate difficoltà non hanno mai piegato la testa dinanzi all’arroganza di chi pensa di fare impresa sulla pelle di persone oneste.
Oggi una multinazionale, la DXC Technology, è stata condannata a riassumere tutte le lavoratrici e i lavoratori che, nel 2018 mediante un’operazione giudicata fraudolenta dalla legge, aveva ceduto ad un’altra società. Quest’ultima società (BRSI) negli anni aveva dismesso sempre più le attività arrivando ad aprire una procedura di licenziamento collettivo, il 2 febbraio di quest’anno, che solo grazie all’azione del sindacato, sostenuto dai lavoratori tutti, è stata bloccata con la firma del contratto di solidarietà di qualche settimana fa e la revoca della procedura di licenziamento.
La sentenza di oggi ha un valore reale e simbolico importantissimo e sarà da monito a tutte quelle imprese, che mettendo in campo azioni poco chiare fatte di cessioni di rami con reindustrializzazioni che non partono mai come è avvenuto in diversi casi al Sud, pensano di fare impresa e quindi profitto sulla pelle delle lavoratrici e dei lavoratori.
Alla DXC Technology chiediamo, in attuazione della sentenza di oggi, di aprire immediatamente un tavolo di confronto sul reintegro delle lavoratrici e dei lavoratori".
Lo dichiarano in una nota congiunta Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom-Cgil, Valentina Orazzini, coordinatrice DXC Technology per la Fiom-Cgil nazionale e Ciro D'Alessio, segretario generale Fiom-Cgil Bari
Ufficio stampa Fiom-Cgil
Roma, 26 maggio 2022