Domenica, 01 Dicembre 2024

[OrticaLab] «Frizioni costruite ad arte tra Irisbus e Breda. La loro caparbietà encomiabile». Parla la Fiom nazionale

Il responsabile nazionale De Palma: «Incomprensibile la decisione del Governo di escluderci dalla trattativa. Della King Long ci fideremo quando avrà tutelato tutti i livelli lavorativi»

 

14 07 31-depalma

 

Sia in Irpinia che in Emilia Romagna sono giorni di grande attesa. Al Ministero dello Sviluppo Economico è in corso la trattativa che dovrà portare alla nascita dell’Industria Italiana Autobus, il Polo Unico che unirà la Irisbus di Valle Ufita con la BredamenariniBus di Bologna. La partita che stanno giocando il viceministro De Vincenti con King Long Italia e Finmeccanica va avanti da diverse settimane. Stando alle ultime informazioni giunte da Roma, il via libera alla nascita del Polo Unico dovrebbe essere prossima ma fino a che non ci sarà nero su bianco non si può stare tranquilli. Tanti, anzi, tantissimi gli ostacoli ed i problemi che si sono presentati in tutto questo tempo.

Una volta che il Governo avrà finalmente chiuso la partita (l’I.I.A. dovrebbe essere costituita dall’80% da King Long Italia e gruppo Vinella e 20% da Finmeccanica che si sarebbe impegnata per tre anni) cominceranno le trattative con le parti sociali. Parti sociali che in questa fase sono state un po’ messe da parte. Sicuramente una decisione che ha generato un po’ di malcontento sia sul versante irpino che su quello emiliano.

A mantenere il fronte unito tra gli operai ci pensano i delegati nazionali delle diverse categorie. Lunedì ad esempio è sceso in Irpinia, Michele De Palma, responsabile nazionale per la Fiom Cgil del gruppo Fiat e braccio destro di Maurizio Landini. Lo abbiamo intervistato.

 

Segretario, innanzitutto quali novità ci porta?

«Beh, le novità sono quelle che conosciamo tutti. La stampa ci tiene informati. Noi, però, come Fiom Cgil aspettiamo una convocazione dal Ministero che fino a questo momento non c’è stata. E’ in quella sede che potremo avere il quadro chiaro. Per noi quadro chiaro significa sapere: piano industriale, garanzia sui posti di lavoro e commesse da realizzare».

 

Proviamo a fare un po’ di chiarezza su una serie di voci che si sono inseguite. E’ vero che gli operai emiliani nutrono qualche dubbio sulla nascita del Polo Unico?

«E’ una grande sciocchezza. L’ho sempre trovata una cosa costruita ad arte e infondata. Il ragionamento va completamente capovolto e un aspetto deve essere chiaro: se oggi siamo qui a sperare in un Polo Unico con Bredamenarini e Irisbus il merito è solo ed esclusivamente degli operai. Sono loro, sia quelli emiliani che quelli irpini, che hanno avuto la forza di mantenere alta l’attenzione sulla vertenza. Gli uni sono complementari agli altri, quindi, per cortesia, chiudiamo una volta per tutte questo capitolo».

 

C’è però, lei lo confermerà, un aspetto, gli operai Breda sperano in un Polo Pubblico mentre le notizie che arrivano da Roma sembrano dire altro…

«Evito di discutere delle ipotesi che sono trapelate. Qualora dovesse essere così discuteremmo con i delegati e con gli operai. Certo, vorremmo essere messi nelle condizioni di avere i tempi giusti per avviare le discussioni. Chi sta rallentando l’operazione al momento non è il sindacato e non è la Fiom, anzi, mi sento di poter dire che se la trattativa è ancora in piedi gran parte del merito sia della Fiom. Per tornare alla domanda, certo che l’ipotesi Polo Pubblico non la disdegniamo. La domanda c’è e il mercato chiede. Parlo così anche alla luce delle ultime dichiarazioni del ministro Lupi che ultimamente ha affrontato il discorso del rinnovo del pacchetto autobus in Italia».

Insomma, per qualcosa di più concreto bisogna sedersi al tavolo delle trattative…

«Sì, e non comprendo questa decisione di tenerci fuori oppure quella avanzata dall’Ad della King Long Italia, Stefano Del Rosso, di incontrare prima i lavoratori della Breda e poi quelli della Irisbus. Si deve costituire un Polo Unico, per quanto mi riguarda il ragionamento va fatto insieme. Per ora siamo di fronte solo alle incertezze. Non sappiamo quando saremo convocati e ancora non c’è la certezza della proroga per la Cassa in deroga per Irisbus».

 

Si fida di Stefano Del Rosso?

«La buona fede la nutro verso chiunque, dico solo che "Verba volant, scripta valent". Gli operai mi hanno insegnato che vale solo quello che c’è scritto sulle carte e non i proclami che si fanno a mezzo stampa. Del Rosso ha preso degli impegni, uno su tutti, quello di assumere i lavoratori di Irisbus ed i lavoratori di Breda. Le garantisco che non è un’operazione facile. Quando e come torneranno tutti a lavorare? Saranno rispettate tutte le professionalità? A queste domande ancora non c’è risposta perché siamo stati messi al margine di una partita che avremmo dovuto giocare. Vediamo le carte e poi parliamo».

Per chiudere, lei crede nella nascita dell’Industria Italiana Autobus?

«Quello che so è che l’Italia ha disperato bisogno di un piano nazionale dei trasporti. Ha bisogno anche di politiche nazionali che mettano nelle condizioni le aziende che partecipano alle gare di poter lavorare. Per comprenderci, da queste parti dovrebbe accadere quello che è successo in Francia. Ci credo ma finché non ci sarà comunicato altro il mio interlocutore resterà il Ministero dello Sviluppo Economico».

 

Fonte: OrticaLab

La Fiom è il sindacato delle lavoratrici e lavoratori metalmeccanici della Cgil

Iscrizione Newsletter

Ho letto e accetto Termini e condizioni d'uso e Informativa sulla privacy

Search