"Si è svolto oggi il tavolo automotive presso il Ministero dello Sviluppo Economico presieduto dal Ministro Giancarlo Giorgetti. Riteniamo importante il fatto che il tavolo sia stato convocato. Abbiamo proposto un tavolo specifico per costruire le condizioni per un accordo con il Governo e le imprese, in modo che il processo di transizione industriale ed ecologica garantisca l'occupazione in tutta filiera produttiva dell’automotive attraverso l’innovazione ecologica e tecnologica, a partire da Stellantis. Le risorse del PNRR devono servire ad un piano nazionale di politica industriale che raggiunga l’obiettivo di governare la transizione provando a recuperare il ritardo rispetto agli altri Paesi europei.
L'accordo per la transizione deve coinvolgere anche il Ministero del Lavoro in quanto si dovranno mettere in atto gli strumenti per la formazione, per la staffetta generazione attraverso incentivi ai pensionamenti e alla assunzione di giovani, per la riduzione dell’orario per favorire la redistribuzione del lavoro.
Bisogna tagliare la distanza tra Roma e i lavoratori nelle fabbriche e negli uffici che rischiano il posto di lavoro come alla Denso di Chieti in cui sono stati dichiarati circa 200 esuberi o alla Bosch di Bari stabilimento che produce il diesel dove a rischiare il posto sono 600 lavoratrici e lavoratori; fino alle aziende che producono motori e cambi nel gruppo Stellantis, a tutte aziende della componentistica che soffrono del calo dei volumi produttivi, e alla Marelli che produce sistemi di scarico o sospensioni per le auto endotermiche. A questo si aggiungono le preoccupazioni per la Blutec di Termini Imerese su cui non abbiamo ancora informazioni e per la crisi dei conduttori e l’aumento dei costi delle materie prime che stanno generando un forte ricorso agli ammortizzatori sociali in tutta la filiera dell’automotive.
Il confronto tra Governo, aziende e sindacati deve proseguire riconvocando in tempi certi il tavolo su Melfi e su gli tutti gli altri stabilimenti di Stellantis e occorre aprire il confronto anche con il Ministero della Transizione Ecologica sulla allocazione della Gigafactory. Noi chiediamo che si faccia in Italia, c’è una candidata naturale che è Torino, perchè a Mirafiori c'è già un hub. C'è bisogno di un piano che garantisca i veicoli ibridi ed elettrici su tutti gli stabilimenti, quindi chiediamo un patto di 5 anni sull'occupazione, perchè siamo alla fine del piano industriale di Fca e all'inizio del piano di Stellantis. Vogliamo un accordo che garantisca la piena occupazione e no i licenziamenti ed un sostegno al reddito dei lavoratori. Il futuro della mobilità si costruisce con l'innovazione e l’occupazione”.
Lo dichiarano in una nota congiunta Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive e Simone Marinelli, coordinatore nazionale automotive per la Fiom-Cgil
Roma, 23 giugno 2021