“Si è svolto oggi, in video conferenza, l’incontro convocato dal Ministero della sviluppo economico sulla vertenza Blutec alla presenza dei Commissari dell'amministrazione straordinaria, delle Regioni e del Sindaco di Termini Imerese e di Invitalia. I commissari hanno comunicato che ci sono trattative aperte con diverse aziende interessate ad acquisire i rami di azienda che sono localizzati in Piemonte, Abruzzo e Basilicata. In particolare, la cessione del ramo Metallic si porterà a conclusione nelle prossime settimane.
Su Termini Imerese invece è emersa una situazione molto preoccupante, più incerta rispetto a quella delineata durante l'ultimo incontro di dicembre dello scorso anno. Non c'è ancora un progetto approvato di reindustrializzazione e il prossimo 16 maggio scadrà il termine per l'approvazione del programma concordatario. Da dicembre dovevano essere fatti tutti gli approfondimenti ma la situazione è ancora molto confusa. Non ci sono ancora tutti gli elementi per arrivare all'approvazione del progetto di rilancio e quindi per la garanzia occupazionale.
Nessuna risposta è stata data sul percorso e sul soggetto giuridico che deve garantire la continuità occupazionale delle lavoratrici e dei lavoratori e la reindustrializzazione del sito. La possibilità di creare una società a partecipazione pubblica e privata è ancora in fase di valutazione e non c'è stata chiarezza sulle disponibilità delle risorse pubbliche messe a disposizione negli accordi di programma. Inoltre, l'assenza del Ministero del Lavoro non ha permesso di avere risposte sulla proroga della cassa integrazione in scadenza al prossimo 30 giugno e subordinata all'approvazione del programma.
Vista la situazione è stato deciso l’aggiornamento del tavolo tra l’11 e il 12 maggio.
L'incontro di oggi ha dimostrato che in questi mesi la sospensione del tavolo di crisi ha di fatto aggravato una situazione che era già complessa e che oggi rischia di sfociare nell'indeterminatezza del futuro dei lavoratori è necessario lavorare per scongiurare il fallimento di reindustrializzazione del sito.
Le risposte date oggi dal Ministero dello Sviluppo economico, da Invitalia e dalla Regione Siciliana in modo diverso non fanno che aumentare le preoccupazioni delle organizzazioni sindacali e dei lavoratori. Lo Stato, nel momento in cui la Fiat ha annunciato la chiusura del sito, ha garantito ai lavoratori e al territorio di trovare una soluzione per la salvaguardia dei posti di lavoro. A distanza di oltre dieci anni, dopo la vicenda giudiziaria della proprietà di Blutec, non è accettabile che ancora una volta venga messo a repentaglio il futuro delle lavoratrici e dei lavoratori.
Per la Fiom la vertenza Blutec deve essere gestita nella sua interezza individuando soluzioni per tutti i siti e garantendo la tenuta occupazionale complessiva del Gruppo. Per queste ragioni la Fiom condivide lo stato di agitazione dei lavoratori di Termini Imerese e sostiene le iniziative di mobilitazione per garantire un futuro occupazionale dei lavoratori di Blutec e dell'indotto”.
Lo dichiarano in una nota congiunta Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive e Simone Marinelli, coordinatore nazionale Blutec per la Fiom-Cgil.
Ufficio stampa Fiom-Cgil
Roma, 26 aprile 2021