“La domanda globale di acciaio è in crescita, dall’automotive all’elettrodomestico, ma questo non si traduce, al momento, nel rilancio della siderurgia italiana.
Tutto ciò avviene poiché sono al momento indefiniti gli assetti proprietari di importanti gruppi siderurgici e ciò impedisce chiarezza d’intenti sugli obiettivi industriali e gli investimenti.
C’è il rischio che non si riesca a capitalizzare, per una parte importante dell’industria siderurgica italiana, la crescita dei volumi globali.
Per questi motivi è urgente definire proposte concrete in un quadro organico di politica industriale. D’altronde, il valore strategico della siderurgia è stato confermato al tavolo Mise per ex Ilva del 19 febbraio 2021 dai Ministri Giorgetti e Orlando.
Avvertiamo l’urgenza di rendere concreta questa affermazione definendo in tempi rapidi un piano nazionale dell’acciaio entro cui ricondurre la soluzione delle grandi vertenze aperte (Arcelor Mittal, Jsw Piombino, Ast di Terni) e dare prospettive ai lavoratori coinvolti. Ovviamente, lo stallo attorno alla vicenda di Arcelor Mittal, anche nella mancata definizione di tempi certi dell’intervento pubblico, non aiuta il quadro complessivo della siderurgia italiana, essendo Arcelor tra i più importanti players globali.
Per questi motivi chiediamo al Ministro dello Sviluppo Economico di convocare il tavolo nazionale della Siderurgia alla presenza di Federacciai e Sindacati per trovare soluzioni concrete alle vertenze aperte e dare una prospettiva alla filiera siderurgica italiana”.
Lo dichiarano in una nota congiunta Emilio Miceli, segretario confederale Cgil e Gianni Venturi, segretario Fiom-Cgil
Uffici stampa Fiom e Cgil nazionali
Roma, 10 marzo 2021