“Nel corso dell’incontro è stato presentato l’esito del confronto tra Governo, ArcelorMittal e Invitalia in questi mesi per quanto riguarda l’accordo di coinvestimento ed i relativi assetti societari che peraltro confermano le anticipazioni di queste settimane e la necessità che su di esso si esprima l’Antitrust Europeo.
Il piano industriale è stato presentato nelle sue linee fondamentali con qualche elemento di dettaglio in più. Si conferma, anche sul piano industriale, la sostanza delle anticipazioni con un progetto di ridefinizione degli assetti del sito di Taranto, con un ciclo di produzione misto tra altoforni e forno elettrico, oltre alla realizzazione di due impianti di produzione DRI.
C’è una differenza sostanziale riguardo al tema dell’occupazione rispetto all’accordo del 2018 e preoccupa l’allungamento dei tempi. Ci troviamo di fronte ad un piano che prevede un allungamento di due anni, arriviamo al 2025. L’accordo del 2018 stabiliva il riassorbimento da subito di 10.700 lavoratori e il vincolo occupazionale per i 1700 lavoratori in amministrazione straordinaria, presenti nel sito di Genova dopo l’accordo di programma che ha portato alla chiusura dell’area a caldo.
I temi dell’innovazione, degli investimenti, della sostenibilità ambientale e delle ricadute occupazionali sono per noi tutti aperti e devono essere affrontati in un negoziato di cui nelle prossime ore si definirà l’agenda degli incontri di gennaio”.
Lo dichiarano in una nota Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil e Gianni Venturi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile siderurgia.
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa