“Nel corso dell’incontro di oggi sulla vertenza di Whirlpool, l’azienda ha confermato un trend positivo dei volumi produttivi e previsioni di crescita nel 2021.
L’amministratore delegato La Morgia ha annunciato che dal 1 gennaio faranno richiesta per lo stabilimento di Napoli per l’erogazione della cassa integrazione Covid-19 fino a marzo e dal 1 aprile si avvierà la procedura di licenziamento collettivo.
Quanto proposto dalla multinazionale è per noi inaccettabile, chiediamo un approfondimento sulla legittimità di questa richiesta. L’accordo del 25 ottobre del 2018 è tuttora in vigore e prevede che non si possono aprire procedure di licenziamento.
Nell’accordo del 2015 Whirlpool si impegnava a investire 750 milioni di euro a partire da ricerca e sviluppo. Il successivo accordo del 2018 è stato fatto perché si cominciava a ricorrere agli ammortizzatori sociali.
E’ evidente che c’è un problema di rispetto della sovranità nazionale.
Le lavoratrici e i lavoratori della Whirlpool sono e dovranno continuare ad essere a carico dell’azienda: dipendenti della multinazionale e pronti ad essere rimessi a produrre lavatrici.
Il tema è convincere Whirlpool a riprendere la produzione di lavatrici a Napoli. Noi abbiamo solo uno strumento che è la lotta sindacale, continueremo a lottare. Ci sarà una contrapposizione frontale da parte dei lavoratori di Napoli e di tutto il coordinamento di Whirlpool in Italia in difesa della dignità del lavoro”.
Lo dichiara in una nota Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom-Cgil e responsabile elettrodomestico
Ufficio stampa Fiom-Cgil
Roma, 21 dicembre 2020