“La trattativa per il rinnovo del Ccnl dei metalmeccanici è cominciata 11 mesi fa con una piattaforma approvata da oltre il 90% dei metalmeccanici. Una piattaforma che tiene conto del fatto che molte aziende non hanno rispettato il contratto precedente, che prevedeva, tra l’altro, l’allargamento della contrattazione di secondo livello e le 24 ore di formazione nell’orario di lavoro. Questi impegni non sono stati attuati, non è stata redistribuita la ricchezza. Non è stato riconosciuto il valore del lavoro.
La posizione di Federmeccanica sul blocco dei salari è molto precedente alla pandemia Covid-19, già all'inizio della trattativa era stata questa la loro posizione e ieri al tavolo l'hanno esplicitata in maniera conclusiva e definitiva. Pe noi è inaccettabile: i metalmeccanici hanno scioperato per mettere in sicurezza il Paese e le aziende, hanno vissuto e stanno vivendo mesi di cassa integrazione e ora vivono il rischio dei licenziamenti. Hanno dunque il diritto di vedersi rinnovato il contratto nazionale.
Noi vogliamo il contratto e protestiamo per riaverlo, per poi ritornare a trattare. Il nostro obiettivo è redistribuire la ricchezza a tutti i lavoratori e uscire dalla stagnazione.
Avvieremo, dopo il blocco della trattativa da parte di Federmeccanica, una grande fase di assemblee con due ore di sciopero per coinvolgere tutte le lavoratrici e i lavoratori. Il 5 novembre, ad un anno esatto dall'avvio delle trattativa, ci sarà uno sciopero nazionale di tutta la categoria”
Lo dichiara Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
Roma, 8 ottobre 2020