“Il lancio del nuovo modello della Maserati MC20, che sarà prodotto nello stabilimento modenese, è un risultato positivo perché in questi anni è stato forte l’impegno della Fiom per mantenere la produzione, oltre che la progettazione, a Modena. Investire sui lavoratori, dalla ricerca e sviluppo fino alla produzione, significa per la Fiom avere l’obiettivo dell’occupazione e della qualità della vita nel lavoro.
Dopo anni di ricorso massiccio agli ammortizzatori sociali con conseguente perdita di salario è arrivato il momento di un confronto sul futuro: industriale ed occupazionale dello stabilimento. Anche perché non c’è nessuna previsione sul termine degli ammortizzatori sociali in atto.
E’ indispensabile una politica industriale di settore da parte del Governo, che ha deciso -almeno fino ad oggi- di lasciar fare al mercato mentre in altri Paesi europei si è intervenuti con politiche industriali di indirizzo della transizione, investimenti in ricerca e sviluppo e tutela delle lavoratrici e dei lavoratori.
E’ necessario un piano complessivo che a partire da Maserati, Alfa Romeo e Fca determini una nuova stagione di innovazione tecnologica e ecologica. Per realizzarla il centro sono i lavoratori che oggi fanno parte del gruppo.
Occorre un nuovo piano di investimenti pubblico e privato per rigenerare gli stabilimenti attraverso la staffetta generazionale, la formazione e la contrattazione per rilanciare un settore centrale per la nostra industria come l’automotive.
La capacità istallata in Italia può produrre auto, dal lusso al premium fino al mass market, avendo stabilimenti e competenze anche nella componentistica. Dopo anni di ammortizzatori sociali è urgente un piano di transizione per garantire l’occupazione perché oltre alle auto di lusso si producano anche auto eco e sicure di massa”.
Lo dichiarano in una nota congiunta Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive, Simone Marinelli, coordinatore nazionale Fca per la Fiom-Cgil e Stefania Ferrari, segretaria generale Fiom-Cgil Modena
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
Roma, 11 settembre 2020