“Si è svolta in modalità telematica la riunione inerente la vertenza dei lavoratori occupati nelle aziende del settore rotabile ferroviario, esposti all’amianto. Erano presenti il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, nelle persone della sottosegretaria Puglisi e del Dr. Bronzini, oltre a Inps, Inail e Mef.
Da parte del Ministero è stata avanzata la proposta di utilizzare il prossimo DL “lavoro” (agosto 2020) ovvero, in subordine, la legge di stabilità 2021 (dicembre 2020) per assicurare l’accesso a pensione ad una platea di 102 lavoratori, coloro i quali in possesso dei requisiti al 1 gennaio 2020 non sono più alle dipendenze delle rispettive aziende e/o hanno addirittura esaurito gli ammortizzatori sociali a sostegno del reddito.
Inps ha fornito i seguenti dati: 2.134 domande pervenute, di cui: 1.799 definite positivamente e 1.051 accolte. Inail ha confermato di aver processato 2.134 pratiche e di non avere al momento nessun sospeso.
Fim, Fiom e Uilm nazionali, pur registrando una prima risposta a favore dei lavoratori che versano in una situazione drammatica, hanno espresso un giudizio complessivamente negativo sulla proposta avanzata, poiché riconosce il diritto solo a chi ha perso il lavoro e non alla generalità degli aventi diritto, come da noi sempre rivendicato.
Pertanto, unitariamente, abbiamo chiesto di integrare la proposta avanzata dal Ministero, riconoscendo il diritto al pensionamento anche a quanti hanno maturato e perfezionato i requisiti al 31 dicembre 2019 e nel corso del 2020, definendo le uscite pensionistiche.
Inoltre, al fine di vincolare le istituzioni ad una maggiore responsabilità, abbiamo chiesto di condividere un verbale della riunione, con i dati ufficiali sopra riportati.
La Dott.ssa Puglisi ha convenuto di effettuare una verifica di sostenibilità circa la proposta da noi avanzata, aggiornando la riunione al 22 luglio, sempre in modalità telematica.
Pur registrando una prima apertura è indispensabile che nel primo provvedimento legislativo utile si inserisca il criterio del riconoscimento graduale a quanti hanno maturato e perfezionato i requisiti; viceversa, la soluzione della vertenza non può dirsi nemmeno avviata.
Pertanto, permane un giudizio sospeso in attesa della prossima riunione, dal cui esito dipenderanno tutte le iniziative, di mobilitazione e di natura giuridica, al fine di sbloccare la vertenza”.
Lo dichiarano Ferdinando Uliano Fim nazionale, Pietro Locatelli Fiom nazionale, Luca Colonna e Andrea Farinazzo Uilm nazionale
Fim, Fiom, Uilm nazionali
Roma, 16 luglio 2020