“Il Ministro dello Sviluppo economico Patuanelli con insostenibile disinvoltura dichiara alla stampa la previsione della chiusura dell’area a caldo e la riconversione da carbone a idrogeno del ciclo integrale con cui si produce l’acciaio a Taranto.
Non è più accettabile apprendere dalle agenzie le dichiarazioni del Ministro su vertenze che impattano su produzioni strategiche per il Paese ed il destino di migliaia di lavoratori.
Pretendiamo una convocazione urgentissima del Governo ed una sede in cui sia possibile confrontarsi nel merito degli assetti societari, delle ipotesi tecnologiche e impiantistiche, dei vincoli occupazionali.
Il sindacato non può essere chiamato a gestire le ricadute di processi di ristrutturazione industriale decisi senza il coinvolgimento preventivo e il consenso dei lavoratori.
L’idea che i processi di riconversione e di sostenibilità ambientale delle produzioni possano realizzarsi per il semplice motivo di essere annunciati, può andar bene per qualche novella elettorale, non certo per dare una prospettiva credibile al superamento della crisi dell’insieme del gruppo ex Ilva.
L’idrogeno, in particolare, non è nella disponibilità e nei tempi dichiarati dal Ministro: un conto sono gli studi di fattibilità, la progettazione, la sperimentazione, altro è la gestione di orizzonti molto più concreti e immediati”.
Lo dichiara Gianni Venturi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile siderurgia.
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
Roma, 15 luglio 2020