“Una delegazione della Fiom, composta dal segretario nazionale Michele De Palma, dal coordinatore nazionale Simone Marinelli, da Pierluigi De Filippis e Andrea Di Traglia della Fca Cassino, da Matteo Moretti della GKN Firenze e da Andrea Brunetti della Fiom Firenze, ha incontrato il gruppo di Liberi e Uguali alla presenza di Federico Fornaro, Nicola Fratoianni, Guglielmo Epifani nell’ambito di una serie di confronti in programma con le forze politiche e parlamentari sul documento inviato al Presidente del Consiglio e ai Ministri competenti sulla crisi industriale che attraversa il settore della mobilità e dell’automotive”.
Lo dichiara in una nota la Fiom-Cgil nazionale
“E' stato positivo questo primo confronto con LEU che continuerà nelle prossime settimane. E nei prossimi giorni la Fiom terrà incontri con gli altri partiti e gruppi parlamentari. Abbiamo convenuto sulla necessità dell'apertura di un confronto serio con i produttori e gli assemblatori finali, c’è bisogno di investimenti e strategie per il futuro. Le immatricolazioni di autoveicoli sono sostanzialmente al palo registrando un meno 97% ad aprile e 56.8% a maggio, nella maggioranza dei centri di ricerca e sviluppo, negli stabilimenti di assemblaggio, come quelli di FCA del polo torinese, di Cassino, di Pomigliano e nelle aziende che lavorano nella filiera della componentistica, come Marelli, è in corso l'utilizzo degli ammortizzatori sociali”.
Lo dichiarano Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive e Simone Marinelli, coordinatore nazionale per la Fiom-Cgil
Le misure messe in campo fino ad ora dal Governo con il Protocollo sulla salute e sicurezza, la cassa integrazione “Covid” e il blocco dei licenziamenti hanno tutelato i lavoratori nella fase emergenziale della pandemia. Ma i lavoratori del settore già da tempo stanno affrontando la crisi peggiorata dal Covid-19. Mentre i Governi francese e tedesco hanno realizzato dei veri e proprio piani sull'auto, il Governo italiano non ha fino ad ora neanche aperto il confronto. E' necessario anche alla luce delle ultime notizie provenienti dalla Commissione Europea sul progetto di fusione tra Fca e Psa, che il Governo tuteli la capacità produttiva e l'occupazione.
Per la Fiom sono necessarie nuove misure per guidare il settore con nuovi investimenti per la tutela del lavoro e della capacità produttiva con l'innovazione. Occorrono strumenti da mettere a disposizione verso la costruzione di un accordo che garantisca innovazione ecologica e occupazione. E' per questo la Fiom ha chiesto al Governo di aprire un confronto tra le parti sociali e le imprese del settore che è strategico per l'economia complessiva su cui non ci è stato ascolto fino ad oggi.
Il blocco dei licenziamenti e l'intervento sugli ammortizzatori sociali servono per rispondere nell'immediato ma il tempo guadagnato da questi strumenti deve essere utilizzato per individuare una politica economica strategica di medio e lungo termine.
La staffetta generazionale, la formazione e la riduzione dell'orario di lavoro possono fornire gli strumenti per favorire l'ingresso di giovani e di nuove competenze. Gli investimenti pubblici devono essere vincolati al mantenimento della produzione in Italia, a migliorare le competenze e le condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori, a guidare il settore verso l'abbassamento delle emissioni.
L'industria dell'automotive è a rischio, è necessario un confronto generale di settore e specifico sul futuro a partire da Fca, CNHi, VW e le aziende della componentistica come Marelli, GKN, Bosch”, concludono.
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa