In data odierna si è tenuto l’incontro con la dirigenza di Jabil Italia di Marcianise, richiesto dalle organizzazioni sindacali.
L’azienda ha comunicato che rispetto alla procedura di licenziamento collettivo (350 esuberi), ad oggi i lavoratori che hanno trovato ricollocazione o uscite incentivate sono 160 unità con un differenza di 190 lavoratori.
Inoltre ha informato che il consiglio di amministrazione della Jabil Corporation ha deciso, nonostante i nuovi decreti emanati del Governo Italiano che prevedono il blocco dei licenziamenti collettivi e ulteriori 9 settimane di CIG COVID-19, di non proseguire con la cassa integrazione e di licenziare dal 25 maggio prossimo 190 lavoratrici e lavoratori.
Licenziare 190 lavoratori durante una pandemia è una decisione intollerabile e illegale, un atteggiamento irresponsabile da parte della multinazionale statunitense. In piena emergenza sanitaria ed economica, infischiandosene dei decreti del Governo italiano che li vieta, e non rispettando gli impegni presi al Ministero dello Sviluppo economico, Jabil mette in mezzo alla strada 190 lavoratrici e lavoratori con le loro famiglie, in un territorio già in grave difficoltà.
È inaudito quanto è stato deciso dalla multinazionale americana e comunicato oggi alle segreterie nazionali, territoriali ed rsu di Fim, Fiom, Uilm, Failms.
Da stasera è stato dichiarato uno sciopero a oltranza e metteremo in campo ulteriori forme di protesta e di mobilitazione presso tutte le sedi istituzionali per tutelare e salvaguardare i lavoratori che tra quattro giorni verranno licenziati.
A questo atto scellerato ci deve essere una pronta risposta e un intervento immediato del Presidente del Consiglio Conte, del Ministro Patuanelli e di tutto il Governo perché non può essere permessa una decisione inaccettabile come questa che può rappresentare un inammissibile precedente.
Uffici stampa Fim Fiom Uilm Failms
Roma, 21 maggio 2020