“Nell’ultima settimana multinazionali e aziende dell’elettrodomestico hanno, in tutto il Paese, cercato strade per anticipare la riapertura ed il riavvio delle produzioni pur non risultando nell’elenco delle imprese “essenziali” stilato dal governo.
Abbiamo più volte ribadito come non possano essere né le imprese nè il sindacato a stabilire quando riaprire. Piuttosto, abbiamo ritenuto urgente il confronto per definire come si dovrà lavorare garantendo la tutela della salute e della sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori.
Siamo riusciti a definire regole e protocolli di gruppo, a partire dalla riorganizzazione del lavoro, dalla gradualità con la quale si dovrà ripartire, dalle dotazioni di sicurezza per tutti.
Questi protocolli ora devono essere applicati in ogni singola fabbrica attraverso il confronto con i delegati e l’informazione e formazione dei lavoratori. Un lavoro, questo, da fare con cura e senza fretta, se crediamo che la salute dei cittadini e dei lavoratori viene prima dei profitti.
I nostri protocolli, sottoscritti anche dalle imprese, affermano che la progressiva ripresa dell’attività avverrà nei tempi e nei limiti che vengono fissati dai provvedimenti del governo sentita la comunità scientifica.
Per ripartire occorrerà la collaborazione di tutti. Per questa ragione riteniamo le forzature, che oggi si stanno facendo per riaprire anticipatamente senza l’autorizzazione del governo, siano sbagliate e controproducenti”.
Lo dichiara Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom-Cgil e responsabile del settore elettrodomestico.
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa