Rosario Rappa, segretario nazionale Fiom-Cgil, e Gianni Venturi, coordinatore siderurgia Fiom-Cgil, hanno rilasciato oggi la seguente dichiarazione congiunta.
«L'ennesimo decreto “salva-Ilva” è decisamente lontano dalle esigenze, sempre più urgenti, di dare una risposta in grado di affrontare l'insieme dei problemi strategici, finanziari e produttivi del gruppo siderurgico.»
«Lo “sblocco” del prestito-ponte, attraverso la norma sulla pre-deducibilità, con la creazione di una sorta di “status” di creditore privilegiato del sistema creditizio in caso di default, rappresenta una boccata d'ossigeno a brevissima durata.»
«Il mancato scongelamento delle risorse sequestrate e la decisione di non attribuire poteri autonomi e specifici al sub-commissario all'ambiente – con le conseguenti dimissioni di Ronchi – hanno il peso di allontanare nel tempo i processi di ambientalizzazione del sito di Taranto e di rendere ancora più incerta la prospettiva del Gruppo, anche in ragione dei ricorsi al Tar presentati dalla famiglia Riva.»
«Per quanto ci riguarda la ricerca di nuovi assetti proprietari non può prescindere da due condizioni: il rispetto delle disposizioni contenute nell'Autorizzazione integrata ambientale e la presentazione di un piano industriale al quale vincolare l'ingresso nella compagine azionario.»
«Nell'incontro programmato per mercoledì 16 la Fiom-Cgil proporrà queste come discriminanti per dare urgentemente una prospettiva al Gruppo siderurgico e certezze ai lavoratori e alle lavoratrici dell'Ilva.»
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
Roma, 11 luglio 2014