L'iniziativa prosegue fino a domenica 29 marzo per applicare le misure sanitarie di contrasto al Covid-19 previste dal protocollo Cgil-Cisl-Uil e dal Decreto "Cura Italia".
Da giorni, insieme ai nostri delegati e alle nostre strutture territoriali, siamo impegnati a far rispettare i diversi Dpcm, il protocollo di Cgil-Cisl-Uil, parti datoriali e governo e il Decreto “Cura Italia” chiedendo che le imprese applichino tutte le misure sanitarie atte a tutelare la salute delle lavoratrici e dei lavoratori. Diverse imprese si sono attivate, rispettando tutte le disposizioni e prescrizioni sanitarie, condizioni necessarie per lavorare in sicurezza e proseguire con le produzioni anche se a ritmi ridotti.
Il comunicato di Fim-Fiom-Uilm nazionali del 12 marzo scorso e il Protocollo del 14 marzo hanno dato la spinta per concordare con le aziende, in tutta Italia, tantissime fermate produttive finalizzate al ripristino e al rispetto delle misure di contrasto alla diffusione del virus. Dove non si è arrivati alla fermata totale, abbiamo concordato un rallentamento delle attività produttive per ridurre la presenza delle persone nei luoghi di lavoro, utilizzando anche lo strumento dello smart working, garantendo così il rispetto delle distanze minime previste dalla legge evitando le occasioni di contagio.
La nostra mobilitazione e le pressioni di Cgil-Cisl-Uil hanno convinto il governo a varare il decreto “Cura Italia” che, sebbene necessiti di decreti attuativi e delle circolari interpretative che è bene arrivino rapidamente, dà la possibilità di utilizzare la cassa integrazione e altri strumenti contrattuali per coprire queste fermate produttive.
Nelle imprese che si stanno rifiutando di applicare il Protocollo, o che non rispettano le prescrizioni sanitarie, abbiamo proclamato iniziative di sciopero che rinnoviamo fino a quando tutte le normative saranno rispettate.
Un discorso particolare merita la Lombardia, la regione più colpita. Fim-Fiom-Uilm sostengono le iniziative messe in campo dalle proprie strutture territoriali e si uniscono all’appello di Cgil-Cisl-Uil della Lombardia, regione in cui si sta valutando la sospensione di tutte le attività, a eccezione di quelle indispensabili, quali i servizi essenziali e quelli finalizzati alla produzione e al trasporto dei beni di prima necessità.
Allo stesso tempo, nelle altre zone dove si stanno sviluppando focolai di contagio, è necessario estendere immediatamente provvedimenti restrittivi anche sulle produzioni per garantire la tutela dei lavoratori.
Una misura dura ma necessaria per contenere in modo deciso la diffusione dei contagi e mettere insicurezza la salute delle lavoratrici e dei lavoratori.
Alla fine della prossima settimana, alla luce delle indicazioni del governo, valuteremo come proseguire la nostra iniziativa.
Fim, Fiom, Uilm nazionali
Roma, 20 marzo 2020