La Fiom conferma i contenuti già espressi nel comunicato unitario con Fim e Uilm del 12 marzo che prevede la copertura nazionale delle iniziative di sciopero utili a raggiungere l’obiettivo di mettere in sicurezza i metalmeccanici e i cittadini tutti.
In questi giorni stiamo affrontando una emergenza inedita, che sta mettendo tutti a dura prova per fermare la pandemia del «coronavirus» che ha colpito il nostro Paese, ma che con il passare dei giorni si estende e contagia sempre più persone anche nei luoghi di lavoro. Abbiamo tutti insieme, delegati e strutture, risposto all’emergenza tenendo aperta la Fiom, nonostante la mobilità limitata, stiamo provando con tutti i mezzi a nostra disposizione, ad essere sempre al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori insieme alla Cgil.
In questi giorni per fermare i contagi abbiamo rispettato e fatto rispettare alle imprese, anche con gli scioperi, tutte le decisioni delle autorità pubbliche a partire da quelle sanitarie in particolare nei luoghi di lavoro anche attraverso la fermata produttiva temporanea delle fabbriche non necessarie alla tenuta complessiva del Paese in questa condizione di emergenza.
La Fiom, facendo proprie le indicazioni del mondo scientifico e le decisioni del governo, ha proceduto nei luoghi di lavoro contrattando con le imprese riduzioni della produzione fino alla fermata delle attività lavorative, utilizzo dello smart working, sanificazione degli spazi, rispetto delle distanze e dotazione di dispositivi di protezione e tutti gli strumenti necessari a tutelare la salute.
La mobilitazione dei metalmeccanici chiedeva e chiede al governo ulteriori misure e azioni per i lavoratori dell’industria. A questo il governo ha risposto sabato 14 marzo, con la convocazione delle parti sociali, che hanno sottoscritto un Protocollo per il contrasto della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro.
Un Protocollo sottoscritto per tutelare i lavoratori in assenza di regole chiare e trasparenti da parte del governo necessarie a vincolare il sistema delle imprese.
Il Protocollo va considerato uno strumento utile a rafforzare la contrattazione in tutti i luoghi di lavoro con un ruolo importante dei delegati supportati dalle strutture territoriali e nazionali della Fiom per garantire la protezione e la salute dei lavoratori e delle lavoratrici fino alla sospensione delle attività lavorative. Nel merito il protocollo stabilisce che la prosecuzione delle attività produttive deve avvenire solo in presenza di condizioni che assicurino adeguati livelli di protezione e sicurezza diversamente prevede il ricorso agli ammortizzatori sociali per la riduzione o sospensione dell’attività lavorativa o ad altri strumenti contrattuali senza l’utilizzo delle ferie maturate in corso d’anno.
Ènecessario un confronto preventivo con le Rsu e, per le piccole imprese, con le rappresentanze sindacali territoriali. In particolare il Protocollo sancisce che le aziende debbano adottare tutte le misure di igiene/sanificazione dei luoghi di lavoro, fornire dispositivi di protezione individuale conformi alle disposizione delle autorità competenti, individuare soluzioni organizzative atte a garantire le distanze interpersonali tra i lavoratori nell'esercizio della prestazione lavorativa, anche attraverso la riduzione delle attività produttive, per la salvaguardia della salute dei lavoratori e il rispetto delle disposizioni contenute nel DPCM dell’8 marzo scorso.
È previsto inoltre la costituzione di un Comitato in ogni azienda, con la partecipazione delle rappresentanze sindacali aziendali e del Rls, per l’applicazione e la verifica delle regole del protocollo di regolamentazione. Il Protocollo individua linee guida, favorisce la contrattazione che dobbiamo esercitare supportando le delegate e i delegati che stanno affrontando con intelligenza ed equilibrio una situazione molto difficile.