In queste ore siamo chiamati ad affrontare una emergenza con senso di responsabilità e determinazione al fine di rendere operativi tutti gli strumenti contrattuali e legislativi di cui disponiamo per salvaguardare la salute la sicurezza e il lavoro nel rispetto delle indicazioni emanate dalle autorità pubbliche.
In attesa della nota di interpretazione e chiarimento della Presidenza del Consiglio richiesta dalla CGIL sul DPCM dell’8 marzo sulle due distinte aree con diverse limitazioni:
-
area 1 - Lombardia, Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso, Venezia;
-
area 2 - tutto il resto dell’Italia
è necessario offrire alle delegate e delegati tutto il supporto necessario per la gestione di una condizione straordinaria che permarrà almeno fino al 3 aprile.
Nel DPCM dell’8 marzo i provvedimenti non prevedono alcun divieto assoluto di circolazione e, per comprovate ragioni lavorative, sanitarie, e urgenti, è consentito il rientro al proprio domicilio, abitazione o residenza e non è sancito un blocco produttivo, dei servizi o delle merci.
In assenza di un blocco produttivo la situazione da gestire è sicuramente complicata ed è ancor più necessario tutelare le lavoratrici e i lavoratori attraverso
1) gli ulteriori strumenti di ammortizzatore sociale “speciali”, necessari alla gestione della eventuale riduzione delle attività e per i quali è prioritario attendere il 9 marzo, data in cui è previsto il prossimo confronto con il governo. Già da oggi è certo che sarà possibile ricorrere retroattivamente, a partire dal 23 febbraio 2020, alla cassa integrazione ordinaria e in deroga;
2) gli strumenti messi a disposizione dalla legislazione e dal contratto che di seguito richiamiamo.
Pertanto è indispensabile un ruolo attivo delle strutture Fiom a sostegno delle RSU\RSA e RLS nel confronto con le direzioni aziendali che si deve richiedere ovunque per prevenire eventuali iniziative unilaterali.
A partire da lunedì 9 marzo p.v. è importante richiedere e svolgere incontri in ogni luogo di lavoro, anche con modalità diverse e l’utilizzo delle modalità di collegamento da remoto, per avere le informazioni previste contrattualmente e per mantenere un confronto sulle misure di prevenzione e sull’applicazione delle disposizioni sanitarie, comprese tutte le iniziative necessarie a ridurre gli assembramenti, favorendo gli scorrimenti e gli scaglionamenti utili a garantire anche il distanziamento necessario tra le persone. Le assemblee sindacali, fatto salvo il diritto dove si reputino necessarie, si dovranno svolgere nel rispetto delle disposizioni del ministero della salute garantendo la giusta distanza tra le persone.
La segreteria nazionale, l’ufficio sindacale e l’apparato nazionale della Fiom sono nella loro piena operatività e a disposizione delle strutture in confronto costante per affrontare la situazione d’emergenza in cui siamo.
Di seguito l’ufficio sindacale richiama alcuni strumenti contrattuali e legislativi al fine di mantenere una comune iniziativa contrattuale della Fiom su gli istituti contrattuali e le tutele normative che abbiamo a disposizione.
Roma, 8 marzo 2020