“L’amministratore delegato di Fca ha comunicato oggi la soddisfazione per il raggiungimento degli obiettivi raggiunti per gli azionisti e per il Combination Agreement con Psa.
La Fiom registra una divaricazione tra i risultati positivi negli USA e la crisi di volumi produttivi e di nuovi modelli che in Europa ha segnato il -10% dei ’ricavi netti frutto principalmente di minori volumi’. Questo dato ha segnato negativamente il 2019 per i lavoratori italiani con l’estensione della cassa integrazione e la riduzione dell’occupazione in stabilimenti strategici come quelli di Torino e di Grugliasco.
Il 2020 è un’incognita perché nei primi mesi dell’anno continuano a registrarsi l’utilizzo di ammortizzatori sociali in attesa dei prossimi mesi in cui il lancio di nuovi modelli e delle alimentazioni ibride ed elettriche dovranno trovare riscontro sul mercato per ridurre gli effetti su occupazione e salario. Permangono le incertezze negli stabilimenti dei motori diesel di Pratola Serra e Cento data la decrescita del mercato, e negli stabilimenti di assemblaggio di Cassino e Pomigliano ancora in attesa delle nuove missioni produttive.
È necessario un intervento straordinario che produca investimenti nella ricerca e sviluppo della elettro mobilità, del self drive e della condivisione. È necessaria una transizione a partire dalle tecnologie necessarie come le batterie, punto reale di competizione mondiale e dei ‘servizi’ legati all’auto.
La Fiom chiede un confronto con Fca e il Governo per affrontare il cambiamento tecnologico, produttivo e di mercato perché non siano i lavoratori a pagare il conto. La Fiom ritiene indispensabile rilanciare il settore automotive investendo in innovazione e formazione dei lavoratori in un accordo tra Fca, Governo e sindacati che individui gli strumenti necessari per affrontare la transizione e la fusione con Psa“.
Lo dichiara in una nota Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa