“Per i lavoratori di FCA e CNHi sono giorni di grande incertezza sul loro futuro. C'è una distanza molto forte tra la condizione dei lavoratori, che subiscono una perdita salariale mensile in molti stabilimenti per l'utilizzo degli ammortizzatori sociali, e gli annunci sul premio di efficienza dati oggi.
Il premio di efficienza penalizza i lavoratori di alcuni stabilimenti, come Brescia CV e in particolare Pregnana Milanese, che già vedono a rischio il proprio sito produttivo e subiscono anche la scelta aziendale di non riconoscere il premio.
Il premio di efficienza è l'unico premio rimasto in FCA e CNHi dopo l'ultimo rinnovo del “contratto specifico” che ha cancellato l'altro premio che veniva erogato in modo fisso per tutti i lavoratori. Oggi il “premio di efficienza” è completamente variabile, la sua erogazione è calcolata su obiettivi legati alla riduzione dei costi di produzione, che il singolo stabilimento realizza.
La Fiom ritiene il sistema salariale in essere non rispondente ai reali sacrifici e al lavoro svolto dalle maestranze. Inoltre, la decisione in FCA e Marelli di cancellare l'inquadramento, mutuato da quello del CCNL, è un ulteriore passo di divisione tra i metalmeccanici italiani: l'esatto contrario della riunificazione dei lavoratori di cui dovrebbe essere promotore il sindacato.
In un momento di grandi cambiamenti, visto il piano di fusione tra FCA e PSA e il piano di spin off in programma per CNHi, sarebbe necessario un reale confronto unitario per negoziare un accordo che garantisca l'occupazione, giusti salari e migliori condizioni per le lavoratrici e i lavoratori dei gruppi”.
Lo dichiara in una nota Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
Roma, 3 febbraio 2020