Si è tenuto nel pomeriggio di oggi al ministero dello Sviluppo economico l’incontro per la vertenza dello stabilimento ex Acc di Mel, in provincia di Belluno, con la presenza del ministro D’Incà, del vice capo di gabinetto Sorial, dei rappresentanti della Regione Veneto, dell’azienda cinese, delle organizzazioni sindacali Fim, Fiom, Uilm nazionali e territoriali e dei delegati di fabbrica. In presidio davanti al miSe le lavoratrici e i lavoratori dello stabilimento, acquistato nel 2014 dalla Wanbao.
“Questa è una vertenza che riguarda un intero territorio, come ha dimostrato la manifestazione dello scorso 10 dicembre. Non permetteremo che si compia un crimine industriale, chiudendo un’azienda con volumi in crescita e commesse in essere con importanti clienti del settore.
È necessario che venga salvaguardato un importante pezzo del nostro sistema industriale - l’unico che produce compressori per la refrigerazione domestica - avviando il commissariamento dello stabilimento, dopo aver verificato, come ha annunciato l’ingegner Sorial, la presenza dei requisiti oggettivi, a partire dall’analisi del bilancio 2019.
Per quanto ci riguarda è necessario fare presto a trovare una soluzione, poiché se si vuole salvaguardare la produzione e quindi l’occupazione dello stabilimento, non va persa la fiducia dei clienti storici, evitando che si rivolgano ad altre aziende per l’acquisto dei compressori.
Anche in questa vertenza, infine, appare chiaro come non ci siano strumenti legislativi efficaci per evitare che le nostre aziende vengano depredate da imprenditori senza reali obiettivi di rilancio. Abbiamo la necessità di sviluppare una vera politica industriale, uscendo dallo stato di emergenza continua in cui ormai da troppo tempo ci troviamo, che sta portando allo sbriciolamento della nostra capacità industriale.”
Dichiarazione di Claudia Ferri, Fiom nazionale.
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
Roma, 17 dicembre 2019
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 Wanbao Mel. Trovare presto una soluzione per evitare un “crimine industriale” | 69 kB |