Si è svolto questa mattina, alla presenza del ministro dello Sviluppo economico e le Istituzioni locali, l’incontro con la società Arvedi Trieste, preceduto dalla presentazione del piano industriale che prevede la chiusura dell’area a caldo di Servola, la riconversione e il potenziamento dell’area a freddo, della logistica e della centrale elettrica.
Durante l’incontro abbiamo avanzato alcune prime osservazioni rispetto al piano industriale, a partire dai tempi: Arvedi vorrebbe giungere entro l’anno ad un accordo sindacale, oltre alla revisione dell’accordo di programma; per noi i tempi dell’accordo non potranno che essere quelli che consentiranno di dare una soluzione a tutte le questioni aperte, a partire dalla tutela di tutti gli attuali occupati.
Inoltre, rimangono le perplessità su un piano industriale che non prevede certezza di investimento per le attività di ricottura, mettendo un punto di domanda sui 50 lavoratori che da subito verranno impiegati per le attività di demolizione ecc., e a cui si prospetta la ricollocazione proprio in quell’ambito.
Così come è necessario approfondire tutta la materia relativa agli ammortizzatori sociali: la loro adeguata copertura rispetto ai tempi del piano nonché le necessarie integrazioni economiche a tutela del reddito dei lavoratori coinvolti.
Infine, rimane necessaria una soluzione per i circa 70 lavoratori con contratto di lavoro in scadenza per il prossimo gennaio, cui l’azienda ha prospettato una possibile soluzione ma che probabilmente, per ragioni logistiche, non è idonea per alcuni lavoratori.
Sul tema occupazionale abbiamo sollecitato le diverse Istituzioni, a partire da Regione e Comune, rispetto all’individuazione di eventuali posti di lavoro da utilizzare per la ricollocazione dei lavoratori di Servola. A tal proposito importanti, ma da approfondire, sono state le parole del ministro, che ha dichiarato la presenza sul territorio di un’azienda partecipata dallo Stato che sarebbe disponibile a occupare qualche lavoratore Arvedi.
A partire da queste prime osservazioni abbiamo confermato la nostra disponibilità a continuare il confronto con l’azienda.
Dichiarazione di Mirco Rota, Fiom nazionale.
Ufficio stampa Fiom-Cgil
Roma, 20 novembre 2019