Domenica, 22 Dicembre 2024

[la Repubblica] Ilva, la promessa del ministro: "Sarà impianto ambientalmente corretto"

Si apre una settimana decisiva per il siderurgico: a partire dal provvesimento del governo sul prestito ponte

 

"Con i cittadini di Taranto dobbiamo prendere un impegno: l'Ilva sarà ambientalmente corretta. E in generale per lo sviluppo industriale il Piano ambientale è la soluzione del problema, non un problema. E questo principio è valido per tutti, non solo per la green economy". Lo ha detto il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, intervenuto a TeleCamere su Rai3. "Nel passato è stato un errore enorme - ha affermato il ministro - non chiudere le aziende per problemi ambientali.  Oggi è diverso; per fare impresa - ha spiegato - un imprenditore deve tener conto dell'impatto ambientale. E il tema della salute e dell'impatto ambientale è diventato più forte dell'occupazione".

Non si placano le polemiche a Taranto dopo il rapporto dell'Istituto superiore della sanità che certifica un più 21 per cento della mortalità infantile nel capoluogo jonico sulla media nazionale. E quella che si apre è una settimana importante per cercare di sciogliere i nodi dell'Ilva. Intorno all'11 luglio è atteso il provvedimento del Governo sul prestito ponte, necessario all'azienda per affrontare la seconda parte dell'anno, considerata la grave crisi di liquidità che l'ha colpita. Il 10 luglio, invece, ci saranno quattro ore di sciopero a Taranto, alla fine del primo e secondo turno, con manifestazione in mattinata davanti al siderurgico. Dopo l'incontro del 3 luglio col ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, i sindacati metalmeccanici Fim, Fiom e Uilm hanno infatti deciso di sospendere lo sciopero nazionale con manifestazione a Roma, nelle vicinanze di Palazzo Chigi che avrebbe dovuto svolgersi l'11 luglio per fare invece manifestazioni locali. A Genova si è già scioperato nei giorni scorsi, adesso tocca a Taranto il 10 luglio.

"ll disastro ambientale e sanitario determinato a Taranto non è un teorema ma una triste realtà confermata proprio in questi giorni dall'Istituto superiore di sanità". Lo dicono Fim, Fiom e Uilm di Taranto presentando lo sciopero del 10 luglio di quattro ore alla fine del primo e secondo turno. I sindacati metalmeccanici considerano "irrinunciabile il piano ambientale e sanitario che, insieme al piano industriale - affermano in una nota  -, rappresentano la vera condizione di tutela dei lavoratori e dei cittadini, nonché la salvaguardia della capacità produttiva e dei livelli occupazionali". I sindacati sollecitano quindi il governo "al rispetto degli impegni contenuti nelle leggi sinora varate. Il Piano industriale - evidenziano inoltre Fiom, Fim e Uilm di Taranto dovrà garantire - la realizzazione dell'Aia per risanare gli impianti".

Per i sindacati metalmeccanici, "gli incontri svoltisi nei giorni scorsi col commissario straordinario Pietro Gnudi e  quello col ministro allo Sviluppo economico, Federica Guidi, sebbene abbiano registrato l'impegno del governo a creare le condizioni affinché le banche concedano il prestito ponte per assicurare l'ordinaria gestione per il 2014, confermano - si legge in un documento di Fiom, Fim e Uilm -  tutte le incognite sul futuro dello stabilimento e dell'intero gruppo Ilva. Il piano industriale predisposto dall'ex commissario Enrico Bondi è stato messo in discussione e, per affermazione sia di Gnudi che della Guidi, sarà il nuovo partner industriale a ridefinirlo.

Lo stesso piano ambientale, pur essendo legge dello Stato, è considerato oneroso. Fim, Fiom e Uilm considerano grave l'approccio che il governo sta assumendo sulla vertenza Ilva, con l'evidente rischio di far compiere un pericoloso arretramento al binomio lavoro e salute che le leggi varate nel 2013 avevano confermato e riconosciuto. Le pressioni di Federacciai sono fin troppo evidenti e vanno respinte".

Come hanno fatto i sindacati metalmeccanici, ieri anche l'arcivescovo di Taranto, Filippo Santoro, aveva sottolineato la drammaticità dei dati evidenziati dall'aggiornamento dello studio Sentieri, il quale rivela un eccesso di mortalità infantile a Taranto per tutte le cause del 21 per cento rispetto al dato medio della Regione Puglia. Lo studio dell'Iss parla poi delle diverse patologie tumorali che colpiscono sia uomini che donne e le mette in relazione alla particolare situazione ambientale di Taranto.

Proprio per "stoppare" l'inquinamento dell'Ilva, nel luglio di due anni fa il gip Patrizia Todisco, al termine di una corposa inchiesta, dispose il sequestro senza facoltà d'uso degli impianti dell'area a caldo dello stabilimento. Impianti che tuttavia hanno continuato a funzionare in questi anni seppure a ritmo ridotto. Da dicembre 2012 a febbraio 2014 sono state varate dal Parlamento, su decreto del Governo, quattro leggi sull'Ilva, di cui tre specifiche mentre in una quarta, a fine ottobre 2013, sono state introdotte norme che riguardano l'Ilva. A ottobre 2012 è stato poi approvato il riesame dell'Autorizzazione integrata ambientale rilasciata all'azienda nell'agosto 2011 con una serie di prescrizioni circa i lavori di bonifica da fare. Lavori in seguito inseriti nel piano ambientale dell'azienda, approvato dal Governo a marzo scorso e reso esecutivo ai primi di maggio con la pubblicazione sulla "Gazzetta Ufficiale". Attualmente, per la crisi di liquidità dell'Ilva, molti lavori di ambientalizzazione dello stabilimento sono a rischio fermata (il costo dell'Aia è di 1,8 miliardi di euro) e la Fim Cisl, dopo l'incontro col commissario Gnudi del 2 luglio, ha denunciato che gli interventi scontano un ritardo di tre mesi sul cronoprogramma.

Per sbloccare il prestito ponte all'Ilva da parte delle banche, il Governo pensa ad un decreto che modificherà in parte la legge 6 del 6 febbraio scorso (Ilva-Terra dei Fuochi) e introdurrà la prededuzione anche a favore del credito erogato dalle banche mentre oggi è prevista solo per i finanziamenti concessi per l'attuazione del piano industriale.

 

Fonte: la Repubblica - Bari

La Fiom è il sindacato delle lavoratrici e lavoratori metalmeccanici della Cgil

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