Si è tenuta oggi, presso la sede del ministero dello Sviluppo economico, la riunione di verifica rispetto alla possibilità di ricorso alla cassa per cessazione parziale di attività - applicando il recente "decreto Genova" - riguardo la procedura di licenziamento collettivo per 108 dipendenti avviato il 30 maggio scorso da Abb per lo stabilimento di Vittuone.
All'incontro erano presenti il vicecapo di gabinetto Sorial, l'assessora al Lavoro della Regione Lombardia Rizzoli, i rappresentanti nazionali e territoriali di Fim, Fiom, Uilm e i delegati di fabbrica.
"Anche oggi - ha dichiarato Mirco Rota, responsabile nazionale Fiom per Abb - abbiamo ribadito che vogliamo raggiungere un accordo che non penalizzi i lavoratori che scelgono di essere ricollocati invece di optare per la via dell'esodo incentivato o, per chi ha i requisiti, del prepensionamento."
"Questo significa che l'eventuale intesa dovrà prevedere, per chi sceglierà il ricollocamento, la salvaguardia della retribuzione in essere e delle tutele normative ante-jobs act, con la conferma dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, oltre a un reimpiego ad una distanza ragionevole dalla sede attuale."
"Per quanto ci riguarda - continua Rota - usciamo moderatamente soddisfatti dall'incontro di oggi, nel quale è stata avviata la procedura di attivazione della cassa integrazione e proposto anche l'eventuale utilizzo di quanto prevede il recente 'decreto crescita', strumenti utili ad accompagnare il percorso di ricollocazione delle lavoratrici e dei lavoratori. La scelta di salvaguardare l'occupazione va supportata con tutti gli strumenti possibili, compresi i percorsi di politiche attive per i quali si è impegnata la Regione Lombardia presso la quale è già previsto un incontro."
Prossima tappa del confronto ci sarà lunedì 15 luglio presso la sede di Assolombarda.
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
Roma, 10 luglio 2019