Venerdì, 22 Novembre 2024

Fca Cassino. De Palma-Gatti (Fiom), la produzione Alfa rallenta ancora

“Non ci siamo. Continua l’ondata negativa nell’universo Fca Cassino. Abbiamo appena appreso il nuovo e lungo fermo estivo dello stabilimento dato dall’insieme di ferie ma soprattutto di cassa integrazione. La stagione sta per concludersi così com’è iniziata, male. il 2019 si è aperto come uno degli anni più neri per tutti gli stabilimenti FCA in Italia. Al di là di quello che leggiamo sui giornali, di possibili fusioni che salverebbero o meno tutto il gruppo, la verità è un’altra, che siamo fermi al piano industriale di Torino.

Per il mese di Luglio sono state comunicate le seguenti giornate di fermo: 1-5-8-12-18-19-22-25-26 e dal 29 luglio al 21 agosto invece lo stabilimento rimarrà chiuso per ferie. Questi fermi vanno ad aggiungersi ad un bollettino che è a dir poco preoccupante, ma sono i numeri a parlare. Da gennaio ad oggi abbiamo usufruito di 68 giorni di cassa integrazione (luglio compreso), che sommanti ai permessi collettivi, arriviamo a 74 giorni di fermo. Se infine consideriamo le festività e quant’altro siamo ben vicini ad una percentuale che è spaventosa, quasi pari al 60% di fermo degli impianti. 

 

Il piano industriale prevedeva un investimento globale di 5 miliardi, che a Cassino avrebbe portato alla conversione ibrida dei due modelli attualmente prodotti (Giulia e Stelvio) e un nuovo modello a marchio Maserati raggiungendo la piena occupazione entro il 2021.

 

Ma al momento stiamo assistendo solo a crisi e ammortizzatori sociali. La verità è che non solo siamo completamente fermi, da poco sono arrivate le smentite sul SUV Maserati, ma soprattutto non riusciamo nemmeno a pianificare la conversione ibrida dei suddetti modelli! Nel frattempo molte sono state le uscite e l’organico ha subito un calo importante. Siamo passati da circa 4400 dipendenti nel 2017, 4185 (2018) a 3800 lavoratori nel 2019. E le previsioni per il futuro continuano ad essere negative.

La Fiom da sempre denuncia lo stato in cui verte lo stabilimento di Cassino,  la situazione è diventata insostenibile. È indispensabile che la Regione e il governo nazionale aprano subito un confronto unitario su Fca e componentistica, in un contesto di grande disoccupazione del territorio”.

Lo dichiarano in una nota congiunta Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive e Donato Gatti, segretario generale Fiom-Cgil Frosinone e Latina.

 

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La Fiom è il sindacato delle lavoratrici e lavoratori metalmeccanici della Cgil

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