Si è svolto oggi a Bruxelles, con la presenza di IndustriAll Europe, la riunione dei sindacati dei sei paesi in rappresentanza degli stabilimenti ceduti da Arcelor Mittal al gruppo anglo-indiano Liberty House. Cessione che l'autorità europea per la concorrenza aveva imposto al gruppo anglo-indiano per finalizzare l'acquisizione del gruppo Ilva.
L’obiettivo comune è quello di raggiungere un accordo europeo per la salvaguardia dei siti e dei livelli occupazionali senza prevaricare la legislazione dei diversi paesi e della contrattazione esistente. Un accordo europeo che possa dare garanzie e prospettive agli stabilimenti – le due acciaierie di Galati (Romania) e Ostrava (Repubblica ceca) e gli impianti di finitura della Magona di Piombino, di Flemalle (Belgio), di Dudelange (Lussemburgo) e di Skopje (Macedonia) – in attesa del closing della cessione prevista per fine mese.
Mirco Rota, coordinatore per la siderurgia della Fiom, presente alla riunione: “abbiamo chiesto in via preliminare chiarezza di informazioni su questa operazione, sulla quale, allo stato attuale, non conosciamo molti aspetti”.
“Obiettivo comune dei sindacati coinvolti – continua – è un accordo europeo che possa monitorare la fase di passaggio e che possa dare al sindacato a tutti i livelli, da quello nazionale a quello europeo, la possibilità di essere un soggetto in grado di verificare e controllare tutte le fasi future. A maggior ragione in una fase di difficoltà economica che sta colpendo anche il settore siderurgico.”
“Occupazione e investimenti – conclude Rota – sono i punti centrali di questa possibile intesa. Elementi necessari per rilanciare lo stabilimento della Magona, da troppo tempo in sofferenza produttiva e di risultato.”
Con Liberty House è previsto un successivo incontro per cercare di arrivare all’accordo in tempi rapidi e subito dopo alla costituzione del Comitato aziendale europeo.
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa