Michele De Palma, coordinatore nazionale Fiom-Cgil del settore auto, e Emanuele De Nicola, segretario generale della Fiom Basilicata, hanno rilasciato oggi la seguente dichiarazione.
“Nella sede della Confindustria di Potenza è stato siglato un accordo separato, con l'esclusione della Fiom-Cgil, che estende a tutti i lavoratori dell'indotto della Fiat Sata di Melfi - Commer Tgs, Emarc, Gir Sud, Ht&L Fitting, Johnson Controls, Lear, Mac, Mubea, Proma, Tiberina, Ti Group, Tower - i contenuti del Ccsl applicato nel Gruppo Fiat.”
“La Fiom, nonostante i ripetuti tentativi di esclusione dal percorso negoziale, ha partecipato a tutti gli incontri, senza mai abbandonare la trattativa ed entrando nel merito della discussione nonostante le molteplici pregiudiziali poste dalla controparte, a partire dall'inserimento nel testo del 'Protocollo d'intesa sul comparto auto', dal cui negoziato la nostra organizzazione era stata esclusa.”
“Le aziende, dopo aver disdettato tutta la contrattazione di secondo livello, hanno messo in campo un vero e proprio ricatto: o un accordo entro il 1° luglio o sarebbero uscite anche dal contratto nazionale.”
“Adesso, con la sottoscrizione di questo accordo, viene cancellato il diritto di chi lavora ad avere un orario certo. Infatti, i delegati non potranno più negoziare l'orario di lavoro nelle salite o nei cali produttivi, poiché viene introdotto il comando unilaterale della prestazione lavorativa (sono stati introdotti i 18 turni in deroga alla legge in materia di salute e sicurezza, la possibilità di comandare 120 ore di straordinario, l'uso aziendale dei permessi dei lavoratori, i recuperi produttivi).”
“L'accordo separato cancella tutti gli accordi sul salario e sui premi sostituiti con il "premio Fiat" che paga meno di quello che i lavoratori hanno percepito fino ad ora. Inoltre, sono state introdotte le clausole di esigibilità che penalizzano le organizzazioni sindacali e i delegati.
La Fiom ha chiesto di modificare il testo, ma il tavolo è stato chiuso.”
“Quale legittimità ha un accordo che usa come fonti, contemporaneamente, il Testo unico del 10 gennaio, l'accordo del 28 giugno, il Contratto nazionale, le deroghe al Contratto e alla Legge garantite dall'art. 8, il Protocollo dell'auto che ha cessato i suoi effetti, il "Contratto Fiat" che è fuori dalla Confindustria e, come se non bastasse, è firmato solo da una parte delle Organizzazioni sindacali senza alcun mandato dei lavoratori, visto che l'accordo entrerà in vigore il 1° luglio ma le assemblee con i lavoratori si terranno fino al 10 luglio.”
“E' chiaro che ai lavoratori le organizzazioni sindacali firmatarie sottoporranno un testo immodificabile già in vigore.”
“La Fiom-Cgil ha dichiarato che è disponibile a raggiungere l'accordo. Confermiamo ancora una volta, coma abbiamo già fatto al tavolo di trattativa, la disponibilità a negoziare per garantire il pieno utilizzo degli impianti e a rendere omogenei gli indicatori sulla premialità, come è stato fatto attraverso accordi in molti altri Gruppi ed aziende in Italia. Modifiche, proposte dalla Fiom, che dovranno essere sottoposte al voto dei lavoratori in un referendum in tutti gli stabilimenti.”
“Ma, come già ci ha risposto in trattativa un rappresentante di Confindustria, non solo sarà impedito ai lavoratori di modificare il testo ma, come successo nei giorni scorsi alla Lear – dove è stato impedito alla Fiom di tenere l'assemblea con i lavoratori – non gli sarà garantita neanche la possibilità di avere in tutte le assemblee la Fiom-Cgil, l'unica organizzazione sindacale a non essere d'accordo. Il timore delle imprese è che essendo la Fiom molto rappresentativa, potrebbe non bastare la somma di tutte le organizzazioni sindacali firmatarie a convincere i lavoratori.”
“In una fase di crisi come quella che stanno attraversando i lavoratori dell'indotto dell'auto in Basilicata il primo problema è l'occupazione, visto che la maggioranza delle imprese dell'indotto ad oggi sta utilizzando gli ammortizzatori sociali.”
“La Fiom Cgil utilizzerà tutti gli strumenti utili ad informare i lavoratori e le lavoratrici e contrasterà in tutte le sedi l'estensione del Ccsl, perché non si possono cancellare salario e diritti, passando sulla testa dei lavoratori, ai quali chiederemo il mandato per riaprire la trattativa.”
Fiom-Cgil/Ufficio stampa
Roma, 27 giugno 2014